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Festival: intelligenza artificiale e sostenibilità: come cambia il modello di sviluppo

“L’Intelligenza artificiale è una superpotenza messa a disposizione delle aziende per costruire nuovi muscoli, un fenomeno in crescita che porta grandi vantaggi e farà fare un salto enorme nella trasformazione digitale” ha detto Mauro Macchi presidente e amministratore delegato Accenture Italia

TRENTO. Trasporti, immobiliare, Ict, consulenza: l’intelligenza artificiale e la sostenibilità sono la chiave di sviluppo e trasformazione. Questo quanto emerso nel panel “Infrastrutture strategiche tra gestione dei dati e sostenibilità” tenutosi alla Filarmonica e moderato dal giornalista de Il Sole 24 Ore Luca de Biase. “L’Intelligenza artificiale è una superpotenza messa a disposizione delle aziende per costruire nuovi muscoli, un fenomeno in crescita che porta grandi vantaggi e farà fare un salto enorme nella trasformazione digitale” ha esordito Mauro Macchi presidente e amministratore delegato Accenture Italia, multinazionale statunitense leader nel settore della consulenza strategica e dell’outsourcing.
 

Accenture Italia fa da osservatorio alla crescita di questo fenomeno: negli ultimi 6 mesi a livello globale sono stati generati 1,1 miliardi di progettazioni con la IA. “Noi ci stiamo reinventando, automatizzando i processi di marketing, finanza e delle risorse umane” ha aggiunto Macchi, ricordando le condizioni necessarie: avere la giusta infrastrutturazione, riconoscere il cambiamento culturale ed essere consapevoli dell’evoluzione che questa tecnologia potrà avere.


A mettere in guardia sull’IA ci ha pensato Mario Abbadessa, Ad di Hines Italy, colosso americano nel settore immobiliare: “Il risvolto negativo è che può azzerare la presenza umana sul 50/70% dei lavori desk, ma se utilizzata bene l’intelligenza artificiale è un enorme aiuto e riduce i margini di errore nei grandi progetti, ad esempio nella sicurezza sul lavoro”. Abbadessa ha poi richiamato l’attenzione sul gap tra Nord e Sud, che l’IA rischia di far aumentare: “I data centre sono nel Nord Italia, è importante che ci sia la stessa accessibilità a queste infrastrutture”.
 

Tra i relatori anche il presidente di Trentino Digitale Carlo Delladio, che ha ricordato come la società del sistema pubblico trentino gestisce i dati di tutto l’apparato pubblico, sanità e istruzioni comprese, ed abbia la delega da parte della Provincia autonoma di Trento per la transizione digitale. “Il Pnrr prevede per i Comuni la transizione digitale di almeno quattro servizi. In Trentino ne abbiamo previsti 56, 44 per i Comuni più piccoli. Questo significa trasformare digitalmente la pubblica amministrazione, eliminando il divario tra centro e periferia. Una rivoluzione digitale che partirà nel 2026 e che renderà il territorio più efficiente ed efficace”, ha spiegato, ricordando come va portata avanti di pari passo la rivoluzione culturale, per formare dipendenti pubblici e cittadini.
 

Infine il tema dei trasporti. “Gestiamo 2 milioni di aeroplani che passano nel nostro spazio aereo attraverso 45 torri di controllo e 4 centri di controllo d’area. Nel 2026 gestiremo 26 aeroporti con l’IA” ha annunciato Pasqualino Monti, amministratore delegato di ENAV Spa, azienda pubblica che controlla il traffico aereo sul territorio nazionale e gestisce lo spazio aereo italiano. Una rivoluzione che passa anche per la sostenibilità. “Gli aerei vanno a gasolio, è importante far percorrere la traiettoria più diritta possibile per consentire un risparmio di chilometri e di consumo. Non è facile, a livello di software, ma nel 2024 faremo risparmiare alle compagnie aeree 90 milioni di chilogrammi di carburante”.

Infine Roberto Tomasi, amministratore delegato Autostrade per l'Italia, ha tracciato il nuovo piano di trasformazione aziendale che passa per tre grandi sfide, al fine di colmare le esigenze strategiche della rete autostradale nei prossimi dieci anni: il suo potenziamento per ridurne la congestione, l’ammodernamento delle infrastrutture, in quanto l’85% di esse sono state realizzate prima degli anni Ottanta, e la decarbonizzazione e digitalizzazione della rete, per una viabilità più sostenibile.

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