L'accusa: «Termostati sempre a 20 gradi»
«Nuova Ledro» all'attacco. Interrogazione sulla gestione di calore nelle sale comunali della valle. «Temperature elevate anche negli spazi usati poche ore alla settimana». Si propone di sostituire tutti i termostati con quelli di tipo elettronico (cioè crono-termostati), al fine di poterli regolare per avere temperature differenziate in base agli orari di reale utilizzo
LEDRO - Ammonta a oltre 300 mila euro la spesa complessiva annua impegnata dall'amministrazione per la fornitura di gasolio a tutti gli immobili a carico del Comune di Ledro.
Quattro le scuole materne, tre le elementari, una scuola media, l'asilo nido, la biblioteca, il Centro visitatori di Tremalzo, le strutture adibite alle attività culturali e sportive, gli ambulatori dei medici di base e pediatri oltre agli uffici comunali centrali di Pieve e Bezzecca e quelli periferici, sedi degli ex Municipi, aperti saltuariamente: tutti spazi pubblici che, nei mesi più freddi, vanno riscaldati.
«Da questa cifra sono escluse le spese di elettricità, manutenzioni di caldaie, pulizie di canne fumarie ecc., e solo una parte di tali spese viene rimborsata per alcune attività a scopo privato. O dalla Provincia». Fanno i conti in tasca al Comune i consiglieri Fabio Fedrigotti e Claudio Oliari del gruppo "Nuova Ledro" che, attraverso un'interrogazione, chiedono sia fornito loro un elenco dettagliato degli immobili per i quali l'amministrazione sostiene le spese di riscaldamento, quali siano gli enti e le associazioni che hanno eseguito dei rimborsi e se il Comune intenda sostituire i vecchi regolatori applicando dei crono-termostati di tipo elettronico.
«Abbiamo fatto una sommaria analisi dei sistemi di gestione del riscaldamento a carico del Comune in alcuni edifici - dicono i consiglieri - in tutti gli ambulatori medici sparsi sul territorio, da Biacesa a Tiarno di Sopra, compresi quelli usati un solo giorno alla settimana (tra l'altro per poche ore), i termostati risultano essere di tipo semplice (con regolazione manuale). Sono tarati su una temperatura costante fissa di 20° circa, con il risultato che i locali vengono riscaldati ininterrottamente per tutto l'inverno, giorno e notte. Stessa cosa avviene in molte sale comunali, centri aperti, strutture piccole ma anche grandi, come il palazzetto dello sport di Tiarno di Sotto (spogliatoi sempre a 20° anche se i locali vengono utilizzati per lo più solo la sera).
Le spese di riscaldamento riguardano poi l'attuale sede del Municipio a Pieve, gli uffici tecnici a Bezzecca e quelli periferici che fungono a giorni alterni da servizio anagrafe, ininterrottamente riscaldati nonostante vengano utilizzati solo pochi giorni alla settimana. Altre realtà immobiliari fonti di costo sono poi quelle in uso ad associazioni, enti e società, come le sale pubbliche, le palestre, il Centro culturale di Locca.
Si propone perciò di sostituire tutti i termostati con quelli di tipo elettronico (cioè crono-termostati), al fine di poterli regolare per avere temperature differenziate in base agli orari di reale utilizzo: con questo piccolo accorgimento vogliamo evitare di mandare letteralmente in fumo denaro pubblico e contribuire a diminuire nell'atmosfera le emissioni di gas nocivi e Co2. Sappiamo che sarebbero auspicabili interventi nel medio-lungo periodo con sostituzioni di caldaie a nuova tecnologia e l'utilizzo di combustibili meno costosi del gasolio, ma se si vuole partire con azioni immediate anche la semplice sostituzione di termostati può aiutare ad abbattere le ingenti spese».