Subaru: no al trasloco Decisiva la Provincia
I primi a tirare un sospiro di sollievo sono stati i lavoratori, che ieri sera attendevano davanti ai cancelli di palazzo Stella, sede di Confindustria. Subaru Italia ha deciso di congelare il trasferimento della sede, previsto per luglio, da Ala a Milano. È il risultato del vertice che ieri ha riunito a Trento i sindacati, la Provincia e i vertici di Subaru Italia, tra cui il presidente Kageyama. Ora si aprirà un tavoloI tuoi commenti
ALA - La soddisfazione è palpabile: il grande colosso giapponese ha deciso di ascoltare le proteste degli operai alensi e, per ora, il trasferimento già annunciato per il primo di luglio, della sede legale di Subaru Italia da Ala a Milano, zona Certosa, è ufficialmente «congelato». L'annuncio è arrivato ieri sera al termine dell'incontro a Palazzo Stella tra i vertici dell'azienda, la rappresentanza sindacale e Confindustria proprio mentre fuori dai cancelli facevano sentire la propria voce gli impiegati, compresi quelli che da lunedì scorso protestano davanti allo stabilimento lagarino.
La cautela è d'obbligo ma sicuramente questo è un passo risolutivo per la trattativa in corso. «Sono davvero soddisfatto - commenta l'assessore all'industria Alessandro Olivi - perché dal momento dell'annuncio abbiamo davvero lavorato ventre a terra. E questa sospensione è esattamente quello che come Provincia avevamo chiesto sin dal primo giorno».
All'incontro erano presenti il direttore Giorgio Vicenzi, il presidente Kageyama, l'avvocato Pietro Venerando dell'azienda di consulenza Deloitte, Andrea Marsonet di Confindustria ed i sindacalisti Michele Guarda (Fiom) e Isabella Franzolini e Maurizio Dalfini (Rsu Subaru).
Per Guarda la trattativa resta dunque aperta ed è un passo avanti «rispetto all'azione pregiudiziale secondo cui era già stato "tutto deciso in Giappone"».
«Ora - prosegue il sindacalista - che l'annuncio sul trasferimento è congelato, ogni azione di lotta deve essere sospesa, non revocata. Già lunedì si terrà un'assemblea per deliberare la ripresa del lavoro». Il tutto in attesa che i vertici vadano a parlare con la casa madre in Giappone e che in seguito si riprenda la trattativa a tre con Subaru, dipendenti e Provincia.