San Michele, scontro  in consiglio sulla caserma

Luca Tait ha espresso al consiglio comunale il disappunto del suo gruppo sulla previsione finanziaria di quest'anno, soffermandosi, in particolare, sulla totale contrarietà per la caserma dei pompieri: «Siamo sempre stati critici sui circa 2 milioni di euro che saranno spesi per ampliare l'attuale caserma nel centro del paese quando, con gli stessi soldi, si poteva portarla in una zona più comoda e accessibile per le uscite in emergenza dei mezzi di soccorso»

di Mariano Marinolli

San Michele all'AdigeSAN MICHELE - Le spiegazioni sul vantaggio economico e le informazioni sull'iter progettuale della ristrutturazione ed ampliamento della caserma dei pompieri, fornite dal sindaco Clelia Sandri , non sono risultate sufficientemente convincenti per i consiglieri di minoranza e per evitare il loro voto contrario al bilancio di previsione 2013.

 

Il capogruppo Luca Tait ha espresso al consiglio comunale il disappunto del suo gruppo sulla previsione finanziaria di quest'anno, soffermandosi, in particolare, sulla totale contrarietà per la caserma dei pompieri: «Siamo sempre stati critici sui circa 2 milioni di euro che saranno spesi per ampliare l'attuale caserma nel centro del paese quando, con gli stessi soldi, si poteva portarla in una zona più comoda e accessibile per le uscite in emergenza dei mezzi di soccorso».

 

Tra l'altro, a bilancio, figurano solo i soldi per le spese della progettazione esecutiva: 100.000 euro per la caserma e 50.000 euro per la biblioteca, racchiusa nello stesso edificio. Il sindaco ha ribadito i motivi di questa scelta, diametralmente opposta a quella della giunta precedente che voleva costruire una caserma nuova a Grumo, in prossimità della rotatoria all'uscita dell'autostrada: «In primo luogo, risparmiando anche sull'acquisto del terreno, l'opera costerà meno rispetto a quella progettata sulla campagna di Grumo: inoltre non sacrificheremo altro terreno agricolo, mentre il progetto della caserma di Grumo avrebbe distrutto seimila metri di vigneto, e andremo a sistemare un edificio, che, in qualsiasi caso, ha bisogno dopo tanti anni dalla sua costruzione di interventi migliorativi e di risanamento. È un progetto che fa parte del nostro programma di legislatura e la nostra convinzione sulla sua validità conferma la coerenza della maggioranza. Infine, rispettiamo le indicazioni della Provincia che chiede agli enti locali di recuperare il patrimonio edilizio già esistente».

 

Luca Tait e i suoi colleghi della civica Comunità unita hanno poi contestato alla giunta di aver inserito a bilancio solo le spese di progettazione, chiedendo: che senso ha, con i tempi che corrono fra tagli alla spesa pubblica e minori trasferimenti dalla Provincia ai comuni, finanziare un progetto senza avere la certezza di ricevere i soldi necessari per realizzarlo? Anche qui Clelia Sandri ha respinto le accuse, rifacendosi a quanto stabilito dal patto di stabilità: i finanziamenti per i lavori che non inizieranno entro il 2013, non possono essere messi a bilancio. Il gruppo di minoranza ha poi contestato anche i 700.000 euro per l'ampliamento della biblioteca, nonostante il finanziamento per i lavori sia già assicurato con le risorse del Fut (Fondo unico territoriale).

 

E infine, non poteva mancare la ciliegina sulla torta sulla già nota questione del parcheggio di via Roma, opera che ha sempre diviso marcatamente i due schieramenti del consiglio comunale. Ultimo motivo per cui Tait e colleghi non hanno approvato il bilancio 2013: i 60.000 euro per mettere a norma antisismica l'ex asilo di San Michele, senza ancora sapere quale sarà la destinazione di quell'edificio per il quale erano già stati spesi 9.000 euro di progetto, finito poi nel cestino, per il trasferimento della biblioteca comunale.

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