Wwf: basta impianti sciistici in Val Rendena
«L'industria sciistica ha promosso e promuove sistematicamente la speculazione edilizia, con la distruzione del territorio ad essa collegata». Lo dice il presidente regionale del Wwf Osvaldo Negra, intervenendo sull'imminente adozione del Piano Territoriale della Comunità della Val Rendena, prevista domani, in cui si deciderà se inserire nuovi progetti di ampliamento delle zone sciistiche a Madonna di Campiglio, come richiesto dagli impiantisti, malgrado il parere negativo del Parco naturale Adamello Brenta Dite la vostra
TRENTO - "L'industria sciistica ha promosso e promuove sistematicamente la speculazione edilizia, con la distruzione del territorio ad essa collegata". Lo dice il presidente regionale del Wwf Osvaldo Negra, intervenendo sull'imminente adozione del Piano Territoriale della Comunità di Valle, prevista domani, in cui si deciderà se inserire nuovi progetti di ampliamento delle zone sciistiche a Madonna di Campiglio, come richiesto dagli impiantisti, malgrado il parere negativo del Parco naturale Adamello Brenta.
Per il Wwf ulteriori contributi agli impianti di risalita sarebbero uno "spreco di risorse", che "non promuove nè può promuovere alcuno sviluppo duraturo ed equilibrato, che sia di effettivo vantaggio per le popolazioni e per l'economia locale nel suo complesso. Si tratta di un problema che riguarda il futuro non solamente della Val Rendena, ma di tutto il Trentino - scrive Negra in una nota -. Qui è da decidere se debba proseguire l'attuale impostazione di privilegio e massiccio sostegno anche finanziario al turismo invernale e all'industria impiantistica, che ne è espressione, oppure se non sia preferibile scegliere un diverso approccio al turismo con un mutato e più responsabile rapporto con il territorio e con l'ambiente"