Patone, cane avvelenato dai bocconi
Quando lunedì sera Annamaria Latini si è accorta che il suo cane Gea tremava come una foglia e non riusciva a stare sulle gambe è corsa alla velocità della luce dal veterinario dove ha trovato la conferma dei suoi timori: il suo amato animale domestico era stato avvelenato con un boccone, probabilmente gettato all'interno del giardino
ISERA - Quando lunedì sera Annamaria Latini si è accorta che il suo cane Gea tremava come una foglia e non riusciva a stare sulle gambe è corsa alla velocità della luce dal veterinario dove ha trovato la conferma dei suoi timori: il suo amato animale domestico era stato avvelenato con un boccone, probabilmente gettato all'interno del giardino. Oggi, due giorni dopo, l'esemplare di meticcio è ancora sedato e non è del tutto fuori pericolo, perché ci sono da valutare ancora i danni neurologici legati al veleno ingerito.
La padrona ha subito sporto denuncia dai carabinieri di Villa Lagarina e ha raccontato ciò che era avvenuto anche alla polizia locale di Isera. A detta della signora Latini Gea (nella foto) è un cane molto tranquillo, di 7 anni, che reagisce abbaiando solo quando incrocia altri animali e si spaventa per il suono delle campane all'alba. «Chiunque si sia macchiato di un simile gesto si deve vergognare», dice la donna, residente a Patone di Isera.
Ci vorrà del tempo per dimenticare l'immagine del proprio animale sofferente, con la bava alla bocca, in preda a conati di vomito. «Quando lunedì sono tornata a casa alle 18 stava bene. Un'oretta dopo il mio compagno è uscito e l'ha trovata barcollante», ricorda Annamaria Martini. Il veterinario non ha avuto dubbi: il referto medico dice avvelenamento da organofosforici o carbammati, due tipi di antiparassitari usati in agricoltura.
Al cane è stato somministrato subito del valium e gli è stata fatta la lavanda gastrica. «Sta un po' meglio, ma trema ancora. Sono sconvolta perché l'avvelenamento è avvenuto all'interno del mio giardino. E se lo avesse ingerito un bambino piccolo?», dice con preoccupazione la residente di Patone.
Trovare il responsabile dell'atto è molto difficile, ma in questi giorni Annamaria Latini farà visita ai vicini per capire se magari hanno visto qualcuno avvicinarsi alla sua casa. «Non riesco a capire il movente dietro questo gesto: Gea è un bravo animale, raramente dà fastidio. Anche se avesse abbaiato una volta in più, bastava segnalarcelo e avremmo risolto il problema».
Non è la prima volta che a Patone avvengono episodi di avvelenamento. Nella stessa casa, ai precedenti proprietari era stato avvelenato un husky, sempre con un boccone lanciato nel giardino; in quel caso l'animale era morto dopo molte sofferenze. «Sono avvilita; come farò con Gea nel caso sopravvivesse? Per le passeggiate indossava una museruola, ma ora so che non è al sicuro nemmeno dentro casa».