Variante di Strigno, non si fa più

La Provincia dice no alla  variante di Strigno. La gara per l'opere stradale nel Tesino era già stata avviata lo scorso autunno, con termini per la presentazione delle offerte a fine gennaio-inizio febbraio. La scadenza era poi stata prorogata e infine il 18 aprile, dopo l'approvazione dell'assestamento del bilancio provinciale, sospesa per verificare la possibilità di concludere la gara 

di Francesco Terreri

sede provincia autonoma trentoTRENTO - La Provincia dice no alla  variante di Strigno. La gara per l'opere stradale nel Tesino era già stata avviata lo scorso autunno, con termini per la presentazione delle offerte a fine gennaio-inizio febbraio. La scadenza era poi stata prorogata e infine il 18 aprile, dopo l'approvazione dell'assestamento del bilancio provinciale, sospesa per verificare la possibilità di concludere la gara. Verifica che si è conclusa negativamente lunedì, quando la determinazione n. 128 del dirigente dell' Agenzia Provinciale per le Opere Pubbliche  (Apop) ha revocato la procedura.

 

L'assessore alle infrastrutture  Mauro Gilmozzi  aggiunge: «La sospensione è un atto dovuto nel momento in cui non ci sono soldi. Quelli disponibili sul fondo opere pubbliche vanno a opere prioritarie tra case di riposo, scuole, viabilità. Tutto il resto è legato alla trattativa con lo Stato».

 

La variante di Strigno sulla sp 78 del Tesino valeva 48,1 milioni. Le imprese e i progettisti del settore sono irritate per questa revoca che giudicano tardive, mentre loro hanno già sostenuto spese per presentare le offerte. I lavoratori edili, dal canto loro, sono alle prese soprattutto con la cassa integrazione. Ad aprile le ore autorizzate dall' Inps  all'edilizia trentina sono oltre 474 mila, quasi tre quarti delle 680 mila totali, meno dell'aprile 2013, che però era stato un mese record in assoluto, ma il 19,5% in più del mese precedente. Gli edili in cassa, a 800 euro al mese, sono più di duemila.

comments powered by Disqus