Alzheimer: «Un centro ad hoc per la Rotaliana»

«Ti ricordi il nome dell'idraulico?». «No, ce l'ho qui sulla punta della lingua. Aspetta un attimo...». E ancora: «Oddio, ma dove sono finite le chiavi della macchina? Le avevo appoggiate qui...». Piccole smemoratezze quotidiane. Storie di ordinarie dimenticanze. A tutte le età, invero. Mica solo per chi ha preso da tempo possesso del regno degli «anta». Ma sono un campanello d'allarme per qualcosa di più serio? E come affrontarle? Sono partiti da questi interrogativi, a Lavis, per avviare un progetto di prevenzione

anziani«Ti ricordi il nome dell'idraulico?». «No, ce l'ho qui sulla punta della lingua. Aspetta un attimo...». E ancora: «Oddio, ma dove sono finite le chiavi della macchina? Le avevo appoggiate qui...». Piccole smemoratezze quotidiane. Storie di ordinarie dimenticanze. A tutte le età, invero. Mica solo per chi ha preso da tempo possesso del regno degli «anta».
Ma sono un campanello d'allarme per qualcosa di più serio? E come affrontarle? Sono partiti da questi interrogativi, a Lavis, per avviare un progetto di prevenzione a favore dell'invecchiamento attivo rivolto alla popolazione anziana. L'hanno chiamato «Allenamento alla memoria» ed è il primo di questo tipo che viene proposto nella borgata a nord di Trento.
Sono previsti due cicli di incontri, per la gestione dei quali il Comune si è affidato alla consulente  Claudia Mammani : il primo sarà attivato venerdì 10 ottobre, cui seguiranno altri sette incontri, sempre il venerdì pomeriggio (dalle 14.45 alle 16.15) presso la sala didattica del Circolo anziani «La Madonina» in via De Gasperi; in primavera, si terrà il secondo ciclo di incontri, con un un numero massimo 25-30 persone per edizione e 15 euro di iscrizione.
Spiega l'assessore comunale alla salute,  Lorenzo Lorenzoni , medico di base per una vita a Lavis: «Per la organizzazione e la raccolta delle iscrizioni, abbiamo deciso di coinvolgere il Circolo anziani e l'Università della terza età. Serve fare prevenzione in questo ambito. Sono sempre più le persone che ti fermano per chiederti: "Ho dei vuoti di memoria, mi dimentico le cose. Non sarà che ho l'Alzheimer?". Io rispondo che il più delle volte si tratta di semplice distrazione. Vero che la perdita della memoria può essere un campanello di allarme, ma non significa necessariamente che ci si trovi davanti ad un caso di Alzheimer o di demenza. In realtà, la memoria è una funzione che va esercitata e allenata, e vi sono trucchi e tecniche specifiche che si possono apprendere».
L'dea del doppio corso parte da qui. Ed è in continuità, spiega Lorenzoni, con il lavoro sviluppato dalla Apsp «Endrizzi» con il nucleo «Casa», centro per l'Alzheimer integrato nella Rsa la cui attività è stata presentata sabato scorso in un convegno. In proposito, l'assessore alla salute di Lavis osserva: «Quella attivata alla Rsa "Endrizzi" è una esperienza molto bella. Forse al convegno sarebbe stato utile avere anche il contributo del personale sanitario, medico o infermieristico, in particolare per quanto riguarda la diagnosi precoce. Quello che va detto con chiarezza» aggiunge Lorenzoni «è che la struttura è adeguata alla Rsa, quindi ai bisogni del territorio di Lavis. Ma visto le dimensioni del fenomeno, le previsioni demografiche e la progressione della malattia, sarebbe il caso di pensare fin da ora a realizzare una Rsa specializzata per la l'Alzheimer e le demenze a livello di Comunità della Rotaliana.  Do. S.

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