Tunnel dello Stelvio: Maroni e Kompatscher firmano l'accordo sullo studio preliminare
«La montagna unisce e non divide». Questo il motto con cui i due presidenti di Lombardia e Provincia di Bolzano, Roberto Maroni e Arno Kompatscher, oggi hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per la valorizzazione dell’area dello Stelvio, con attenzione sia al Passo sia al Parco. Previsto uno studio di fattibilità per la realizzazione di un traforo percorribile tutto l’anno.
La firma al protocollo d’intesa è stata apposta ai 2.845 metri di altitudine del rifugio Garibaldi, luogo simbolo per eccellenza della collaborazione fra diversi territori visto che si trova esattamente sul confine tra l’Alto Adige, la Lombardia e la svizzera bal di Mustair.
Nel convegno che ha preceduto la cerimonia ufficiale, al quale hanno preso parte il presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi, il presidente del Comitato fondo comuni confinanti, il parlamentare bellunese del Pd Roger De Menech e il sottosegretario della Regione Lombardia Ugo Parolo, sia Kompatscher sia Maroni hanno posto l’accento sulla funzione di ponte rappresentato dallo Stelvio.
Il protocollo sottoscritto da Regione Lombardia e Provincia di Bolzano prevede lo sviluppo di azioni comuni finalizzate a sviluppare prodotti turistici condivisi e a valorizzare congiuntamente passo e Parco dello Stelvio, nonché la realizzazione di uno studio di fattibilità (finanziato dal Fondo comuni confinanti) per un collegamento tra Val Venosta e Valtellina aperto tutto l’anno tramite traforo.
«Per l’Alto Adige - ha detto Kompatscher - la priorità è rappresentata da un collegamento di tipo ferroviario, ma in ogni caso tutte le valutazioni che scaturiranno da questo studio verranno effettuate mettendo al primo posto l’impatto ambientale».
E Maroni ha commentato: «Questo accordo è fondamentale, perché questa montagna e questo Parco devono unire e non dividere. È un ostacolo naturale che vogliamo superare perché le genti che vivono di qua e di là condividono lo stesso destino e il nostro compito e fare in modo che siano ancora più unite di prima anche attraverso questa intesa, con la gestione diretta del Parco e tutte le iniziative che sarà necessario intraprendere, anche a livello infrastrutturale, ivi compreso il traforo.
Noi oggi stipuliamo questo accordo che prevede di fare una valutazione complessiva, che non riguarda solo la viabilità, ma l’impatto sull’ambiente, il costo economico e altre varianti. E se questa sarà la decisione bene, siamo pronti a partire. Vogliamo valutare quale tipo di traforo sia adatto, se quello ferroviario o stradale o entrambi.
Ma in ogni caso, prima di decidere, voglio fare un referendum tra le popolazioni che vivono qui, in modo che siano loro a decidere del loro futuro.
Per quanto riguarda il traforo ferroviario - ha concluso Maroni - aggiungo che nel nostro piano regionale già approvato è previsto il prolungamento ferroviario da Tirano a Bormio, per cui il percorso ferroviario potrà proseguire se e quando ci sarà il tunnel dello Stelvio».