Anterselva, anziano morto Probabilmente è omicidio
Un anziano disabile è stato ucciso con un’arma da taglio a Rasun di Sotto, paese all’imbocco della Valle di Anterselva, una laterale della Val Pusteria, in Alto Adige. La vittima è Kurt Huber, di 71 anni, che viveva in uno degli alloggi offerti dai servizi sociali, ricavati all’interno di uno stabile della parrocchia di Rasun di Sotto
Un anziano disabile è stato ucciso con un’arma da taglio a Rasun di Sotto, paese all’imbocco della Valle di Anterselva, una laterale della Val Pusteria, in Alto Adige. La vittima è Kurt Huber, di 71 anni, che viveva in uno degli alloggi offerti dai servizi sociali, ricavati all’interno di uno stabile della parrocchia di Rasun di Sotto.
L’uomo è stato trovato a metà mattinata, verso le 10, ormai senza vita ed in una pozza di sangue, all’interno della sua abitazione. Dopo l’allarme, sono intervenuti i carabinieri della stazione di Anterselva. I segni di numerosi tagli che il cadavere presentava sul corpo hanno subito instradato le indagini sulla pista dell’omicidio.
Da Bolzano è arrivato a Rasun il sostituto procuratore della Repubblica, Igor Secco, per il coordinamento delle indagini. Il pm ha sentito per tutto il pomeriggio diversi testimoni, tra cui la badante di Huber che viveva con lui, mentre i tecnici della scientifica dei carabinieri di Bolzano, con l’assistenza dei militari della compagnia di San Candido e della stazione di Anterselva, sono stati impegnati per ore nei rilievi nell’appartamento.
L’arma del delitto non è ancora stata trovata e gli inquirenti, che mantengono il massimo riserbo sulle indagini, non si sbilanciano su cosa abbia provocato i tagli rilevati sul corpo dell’uomo. Sulle prime si è pensato ad un coltello, ma potrebbe anche trattarsi di un paio di forbici o di un tagliacarte.
Da quanto si è potuto ricostruire, Kurt Huber era originario di San Vigilio di Marebbe dove aveva gestito un bar ed era anche stato impegnato, come presidente, in una locale società sportiva.
L’uomo, separato dalla moglie che si era trasferita a Merano, aveva grosse difficoltà di deambulazione e spesso doveva servirsi della sedia a rotelle. Da alcuni anni aveva ottenuto l’appartamento sociale a Rasun dove non era molto conosciuto ed aveva scarsi contatti con gli abitanti del paese.