Domani presidio sul Talvera dove lunedì è stata aggredita e violentata una quindicenne
Si trova in ospedale ancora in stato confusionale la studentessa bolzanina di appena 15 anni che lunedì pomeriggio avrebbe subito una aggressione e una violenza sessuale mentre tornava a casa da scuola in sella alla sua bici lungo la ciclabile, nei pressi della confluenza del Talvera con l’Isarco, a Bolzano.
Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sulla vicenda e, al momento, il fascicolo dell’inchiesta è a carico di ignoti.
Questa mattina il procuratore, Giancarlo Bramante (foto), ha convocato una conferenza stampa assieme al dirigente della squadra mobile, Giuseppe Tricarico, per fare il punto sulle indagini e - ha spiegato il capo della Procura di Bolzano - «perché è nostra intenzione evitare notizie che non hanno riscontro concreto e perché non vogliamo che queste possano in qualche modo influenzare la ragazza».
La polizia ha acquisito le immagini delle telecamere installate più vicine alla zona dove sarebbe avvenuta la violenza, anche se nel punto preciso, nei pressi del ponte giallo, non esiste la videosorveglianza. Altri elementi utili alle indagini sono le tracce biologiche: per questo i vestiti della vittima sono stati inviati alla polizia scientifica di Padova, che li analizzerà e invierà i risultati nel giro di qualche giorno.
Anche la bicicletta della studentessa è stata posta sotto sequestro. Fondamentale è ovviamente la testimonianza della vittima, la quale, anche se molto provata, ha riferito agli inquirenti che gli aggressori sono entrambi di colore, ma uno soltanto l’avrebbe violentata.
La giovane sarà quindi risentita dagli inquirenti quando le sue condizioni miglioreranno.
L’aggressione sarebbe avvenuta verosimilmente attorno alle 14.45, dal momento che la chiamata al 118 da parte di due passanti, un uomo ed una donna, che hanno soccorso la studentessa, è arrivata circa un paio di minuti prima delle 15.
Al momento, ha spiegato ancora il procuratore capo, Giancarlo Bramante, non ci sono testimoni oculari della vicenda. «Ma se ce ne fossero», questo l’appello rivolto alla cittadinanza, «chiediamo di farsi avanti».
«Lo stupro di una ragazza di 15 anni, avvenuto in pieno giorno a Bolzano lungo una pista ciclabile conferma, dopo i più recenti casi avvenuti a Napoli e a Viterbo, che purtroppo ormai la violenza sessuale e di genere avviene senza più inibizioni, anche alla luce del sole e nei luoghi pubblici e che si tratta di un reato grave che viene commesso da uomini, spesso giovani, di diversa provenienza sociale e culturale. Ora basta, è venuto il momento di una risposta corale da parte di tutte le istituzioni perchè è necessario agire non solo sulla repressione, ma anche sulla prevenzione, con una mobilitazione prima di tutto culturale.
La lotta alla violenza contro le donne deve diventare una priorità per tutti, a partire dagli uomini delle istituzioni». Lo dicono le senatrici Valeria Valente (Pd), Cinzia Leone (M5s), Donatella Conzatti (Fi), rispettivamente presidente e vicepresidenti della Commissione di inchiesta del Senato sul fenomeno del femminicidio e della violenza di genere che, con la senatrice Alessandra Maiorino (M5s) anch’essa della commissione, sono oggi in missione a Potenza, in visita all’Università della Basilicata.
«Stiamo incontrando la rettrice, che è anche responsabile pari opportunità per la Conferenza dei rettori - spiegano le senatrici - perchè l’Università degli studi della Basilicata sta svolgendo un progetto di prevenzione della violenza genere in cui gli studenti fanno formazione nelle scuole. Una buona pratica di promozione della cultura della parità e del rispetto che vorremmo si potesse diffondere anche in altre realtà. La violenza contro le donne non è solo una questione di sicurezza e di ordine pubblico e per questo è necessario incentivare un cambiamento culturale».
E il coordinamento donne della Cgil/Agb di Bolzano organizza un presidio giovedì 9 maggio, alle ore 17, nel luogo della violenza sessuale ai danni di una minorenne.
«Oltre a manifestare la nostra solidarietà alla vittima dello stupro, vogliamo dare un segnale di reazione della cittadinanza contro ogni forma di violenza e intimidazione nei confronti delle donne», afferma in una nota il coordinamento donne della Cgil altoatesina.
«Casi di femminicidi e stupri riempiono ormai anche le pagine dei notiziari locali e quindi vogliamo lanciare un segnale forte e chiaro che la libertà delle donne è un diritto che non si tocca», così Doriana Pavanello.
Al presidio aderiscono inoltre: Anpi Alto Adige Suedtirol, Se Non Ora Quando Alto Adige Suedtirol, Sinistra Linke, Centaurus Arcigay Alto Adige Suedtirol, Non un passo indietro Bolzano Rete
ELGBTQI Trentino Suedtirol, Associazione Generation+ e Pro Positiv Suedtiroler Hilfe.