Settant'anni fa cadeva il B-25, il Trentino onora quegli avieri
Fu colpito dall'antiaerea tedesca durante una missione d'attacco lungo la ferrovia del Brennero, all'altezza di Lavis. I colpi, solitamente non troppo precisi della contraerea, quella volta arrivarono dritti al bersaglio, mandando in pezzi e in fiamme il motore sinistro del B-25J Mitchell americano che di lì a breve avrebbe dovuto far ritorno verso il mare, alla sua base di partenza.
Invece il bombadiere dell'Us Air Force non riuscì a superare le montagne altogardesane, impattando prima con un'ala contro le pareti rocciose e poi schiantandosi al suolo all'altezza di località Isoletta, poche case (anche oggi) tra Dro e Pietramurata.
L'abbattimento del bombardiere americano (il B-25 è stato un'icona della guerra e ha contribuito alla vittoria alleata grazie alla sua versatilità ma anche al gran numero che ne uscirono in pochi mesi dalla fabbriche statunitensi) è stato ricordato questa mattina con una duplice cerimonia a Pietramurata, alla presenza del comandante della base americana di Aviano, Anthony D. Abernathy, ma anche di alcuni familiari degli avieri abbattuti (morirono in quattro, due si salvarono quel 4 gennaio 1945) oltre che delle autorità locali (sindaci e vicesindaci di Dro, Calavino e Cavedine guidati dal senatore Fravezzi) e delle associazioni d'arma locali (Aeronautica, Alpini).
Momenti di commozione nel ricordo di quei quattro giovani avieri che morirono in una terra così lontana dalla loro, ma che ancora oggi a 70 anni di distanza, sa ricordarli e onorarli.