Mario Montagni: «Quella volta che a Bartali feci la barba»
Nel 1953 Riva non faceva eccezione. Il ciclismo era un fenomeno collettivo, la cronaca della corsa la si ascoltava alla radio, al bar e dal barbiere ci si divideva tra Bartali e Coppi come altrove. In quella primavera il «Giro d'Italia» fece tappa in città, regalando a Riva un po' di notorietà che negli anni del primo Dopoguerra poteva solo aiutare a superare il momento e ad avviarsi verso gli anni della "Dolce Vita" gardesana.
È il racconto del rivano Mario Montagni, per decenni titolare di uno dei saloni da barbiere più noti della città, a riportarci a quei giorni.
«Nel '52 - ricorda - avevo iniziato a fare il ragazzo barbiere da Detoni. In bottega si parlava di tutto e soprattutto di sport. Il mio principale e l'altro apprendista, Albano, erano uno per Bartali e l'altro per Coppi. Le discussioni con i clienti erano frequenti e tra i tanti c'era anche Riccardo Perini, allora titolare dell'hotel "Riva". Nel ?53 il "Giro" aveva una tappa con traguardo rivano. Perini, allora, fece una scommessa con Detoni e con Albano su chi sarebbe arrivato davanti tra Bartali e Coppi. Il giovane Albano perse la scommessa e per pegno avrebbe dovuto andare all'hotel "Riva", dove alloggiava Bartali, per fargli la barba. Non ci volle andare e così chiesi al mio titolare di poterlo sostituire, visto che ero "bartaliano". Perini mi accompagnò in albergo e feci la babra a Bartali con tanta emozione».
«Nel 1958 - prosegue Montagni - ho aperto il mio negozio al Rione Degasperi e quella foto l'ho sempre esposta in bottega». La storia non è finita: «Nel 1987 durante una tappa del "Giro del Trentino" un giornalista vide la foto in negozio e mi assicurà che avrebbe portato Bartali per autografarla, un sogno che cullavo da sempre. Il campione non correva più ma era ancora nella carovana. Il giorno dopo notai subito il gran movimento in strada ed ecco che arrivò Bartali ad autografare, dopo 34 anni, la sua foto».
Che ora andrà nella collezione di Farè e nel suo museo della bicicletta.