Mariani, Olivi dice no al trasloco a Brescia
Non fa accenno alcuno alle dichiarazioni di Marco Bonometti, patron di «Omr» e leader degli industriali bresciani, per il quale ormai il capitolo ledrense è chiuso a causa di quel ricorso al Tar contro l’ampliamento di «Mariani». Ma è forse proprio per i cattivi venti che spirano su Tiarno di Sopra che Alessandro Olivi, vicepresidente trentino e assessore all’industria, ha fatto visita, mercoledì mattina, agli operai della «Mariani», l’azienda metallurgica il cui destino è legato alle possibilità di espansione che la società può realizzare in loco. Un destino che interessa 160 famiglie quasi tutte della valle.
«Siamo qui per dire sì ad un piano di sviluppo che porti anche più occupazione, non a parlare di traslochi - ha detto Olivi - rispetto alla proposta di ampliamento in adiacenza all’attuale sito la Provincia è pronta a sostenere gli investimenti dell’azienda. Solo qualora sia l’azienda stessa a cambiare i suoi programmi valuteremo ipotesi diverse. Non vogliamo nemmeno prendere in considerazione ipotesi di trasferimento della fabbrica fuori provincia in quanto la Mariani è un patrimonio economico e sociale importante di cui il Trentino non vuole privarsi. Ai lavoratori dico che stiamo compiendo e compieremo ogni sforzo per garantire loro un futuro. L’ultima parola spetta ora all’azienda».
Una visita fortemente voluta dall’assessore Olivi, dunque, quella di stamattina alla Mariani spa, per incontrare i lavoratori direttamente in fabbrica, assieme al direttore dello stabilimento Cristiano Manzini, ed esprimere l’impegno totale della Giunta provinciale a sostegno del piano di sviluppo e incremento occupazionale che l’azienda ha preannunciato di voler intraprendere. La Mariani, come noto, dà attualmente lavoro a circa 150 persone.
Fin dal 2011 Trentino Sviluppo ha pianificato il suo sostegno all’ampliamento del sito produttivo di Tiarno di Sopra. Olivi - nel sottolineare l’importanza di questa azienda, che è “sana” e vuole ampliare ulteriormente la propria attività - ha ribadito che l’intervento avverrà solo per sostenere investimenti sull’incremento produttivo e su un programma che preveda un significativo aumento occupazionale.