Nuovo materiale sequestrato nella discarica di Vermione
In un contesto paesaggistico idilliaco come il Tennese la discarica di inerti del Vermione rappresenta comunque un corpo estraneo che, forse, sarebbe stato meglio mai creare.
Tanto più per quel che si è visto negli ultimi anni, con il fallimento del precedente gestore (la «Alto») e quello attuale che da oltre un anno non paga i canoni di concessione al Comune di Tenno.
Gli uomini del Nosf (Nucleo operativo specialistico forestale) sono tornati al Vermione su indicazione dell’autorità giudiziaria per operare un nuovo sequestro. Una porzione di discarica di circa mille metri quadrati, costituita da più cumuli di materiale che, secondo i tabulati raccolti dalla Forestale, sarebbero arrivati dall’Emilia, dalla zona di Reggio in particolare.
Il sequestro segue di tre settimane un altro sopralluogo dello stesso Nucleo che avrebbe raccolto, già in quella occasione, campioni di materiali dagli stessi cumuli, portando evidentemente il magistrato a decidere per il sequestro.
Si tratta comunque di una frazione contenuta rispetto alla superficie complessiva della discarica del Vermione. Ciò che la Procura e il Nosf ipotizzano - in attesa di analisi e controanalisi - è che in quella parte della discarica siano stati conferiti materiali non conformi a quanto previsto dalla concessione e dalle severe norme che regolano l’attività di conferimento attraverso i dodici «Cer».
Il Vermione, da una decina di anni a queste parti, è divenuto discarica “aperta” ai conferimenti esterni, con caratteristiche tali da farne uno sfogo naturale per molte tipologie di materiali. Il sequestro di giovedì segue anche un’altra attività di indagine operata l’anno scorso dallo stesso Nosf, in quella occasione per materiali giunti dalla zona di Portogruaro.
L’ipotesi formulata dalla Procura è quindi che al Vermione siano stati conferiti materiali che per tipologia e quantità relativa non dovevano arrivare a Tenno ma essere portati altrove per lo smaltimento e la lavorazione.
Sempre giovedì mattina - sembrerebbe essere un caso - oltre agli uomini del Nosf in discarica sono arrivati anche il sindaco di Tenno Gian Luca Frizzi, la polizia locale e i tecnici di una ditta privata per effettuare un controllo a sorpresa su un camion che stava entrando in discarica. Controlli di questo tipo sono previsti dal capitolato ma finora non erano mai stati eseguiti da parte del Comune.
La Procura di Rovereto ha nominato il primo cittadino tennese custode giudiziario dell’area sottoposta a sequestro: «Quella della Forestale - spiega il sindaco Frizzi - è un’attività volta ad accertare la compatibilità dei rifiuti conferiti nell’ultimo periodo. Peraltro già nell’estate 2016 il Nosf era intervenuto in discarica per campionare rifiuti poi fatti rimuovere perché non conformi.
Nelle scorse settimane erano stati effettuati nuovi controlli e ora si è giunti ad un nuovo sequestro di parte della discarica. Come sindaco mi attengo alle disposizioni ricevute, ma voglio ringraziare l’ufficio tecnico, la polizia locale e il Nosf per la serietà con la quale stanno operando per la tutela di tutti».
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