Addio piccolo-grande Mattia La mamma ha scritto un libro
Mattia si arreso nella sua difficile «vita speciale» e la comunità di Dro si è risvegliata ieri più triste. Si è spento nella serata di sabato nel reparto di pediatria dell’ospedale di Rovereto Mattia Zanella, il giovane disabile la cui vita era stata raccontata dalla mamma Bruna Cavedon nel recente libro «Da quando tu ci sei io ci sono» presentato all’intera comunità droata pochi giorni fa al centro culturale di via Battisti.
Nato il 1° settembre 1985 Mattia era stato colpito da un’asfissia neonatale, e da allora la sua vita era trascorsa tra molti ospedali e cliniche specialistiche (Milano, Modena, Zurigo e più recentemente Rovereto) sempre affiancato dall’affetto di mamma Bruna e papà Ivan, di molti zii e parenti e dall’insegnante Maria Antonella Montagni, che lo aveva seguito nelle sue tappe scolastiche circondato da molti compagni e amici.
«Mattia da alcune settimane era ricoverato all’ospedale di Rovereto, ma sembrava che si stesse riprendendo dopo alcuni problemi respiratori - ci spiega tra le lacrime mamma Bruna - negli ultimi giorni la situazione è precipitata e sabato il suo cuore si è fermato dopo l’ultima crisi. Ora c’è solo un grande dolore, ma anche la consapevolezza che Mattia ha arricchito la vita della nostra famiglia e che lascerà in tutti noi uno splendido ricordo».
I funerali di Mattia Zanella non sono stati ancora fissati, in attesa del nulla-osta, anche se è probabile che si tengano mercoledì nella chiesa parrocchiale di Dro, preceduti martedì sera dalla recita del rosario. Momenti nei quali l’intera comunità di droata si stringerà attorno alla famiglia Zanella-Cavedon.
Una famiglia che ha voluto vivere con intensità e passione accanto al figlio disabile, vedendo in lui qualità e risorse, senza fermarsi alle difficoltà e ai problemi che la disabilità e la malattia porta sempre con sé. Questo anche il grande messaggio ed eredità che lascia Mattia un «ragazzo speciale», ma che ha saputo insegnare e raccontare come la diversità possa coinvolgere, educare e costruire rapporti, se accolta e accettata nella sua ricchezza e qualità particolari.