Sulle strade del Garda l'invasione delle moto
L’incidente mortale di domenica in Val d’Ampola apre tragicamente la stagione dell’escursionismo in moto
L’incidente mortale di domenica in Val d’Ampola apre tragicamente la stagione dell’escursionismo in moto nell’Alto Garda e Ledro. Le prime giornate primaverili, soprattutto se il bel tempo coincide con il giorno festivo, le strade del Garda Trentino e dei territori limitrofi vengono puntualmente prese d’assalto da migliaia di appassionati delle due ruote motorizzate.
La foto che pubblichiamo, scattata dal nostro Stefano Salvi proprio domenica all’Ampola, ritrae in realtà solo una parte delle decine e decine di motociclisti che attendevano la riapertura della statale 240 per poter proseguire il loro tour.
È un fenomeno turistico, sociale, viabilistico con il quale siamo abituati a convivere, anche se ogni volta è poi difficile fare il bilancio stagionale in termini di vittime, feriti gravi e meno gravi, lutti che stravolgono intere comunità. È anche un fenomeno economico, come dimostra il gran numero di ospiti che nei fine settimana vediamo accomodati ai tavolini di bar, ristoranti e pizzeria in tutta la Busa con il loro casco sulla sedia accanto.
Aspetto non secondario è quello della sicurezza di chi vive lungo le strade più frequentate, che spesso hanno caratteristiche abbastanza simili. Si tratta di tracciati meno trafficati di altri, con sviluppi di quota, percorsi caratterizzati da curve e paesaggi naturali importanti. Lo è il tratto ledrense della Ss240, ma lo sono allo stesso modo anche la Ss421 e la Sp37 nel tratto Tennese (particolarmente frequenti gli incidenti sui tornanti tra Pranzo e Deva) così come la provinciale della Val di Cavedine lungo le curve ai piedi di Castel Drena. In passato non sono mancati gli appelli alla prudenza e la richiesta di interventi da parte delle forze dell’ordine. Sono stati proprio i sindaci delle località più interessate - Gianluca Frizzi per Tenno, Tarcisio Michelotti per Drena, Roberto Girardi per Ledro - a chiedere di utilizzare i controlli come strumento di prevenzione per evitare altri incidenti. Situazioni simili, senza andar lontano, caratterizzano anche le due Gardesane e non lontano di qui la Val di Gresta e la Vallarsa.
In passato qualche amministratore pubblico - anche consiglieri comunali dei centri altogardesani - ha denunciato l’uso delle nostre strade come vere e proprie piste e qualcuno si è spinto a segnalare la presenza di blog, chat e canali social (video su youtube) dove qualche centauro documenta le proprie imprese stradali in zona. Si tratta ovviamente di una minoranza di appassionati, che gli stessi motociclisti più disciplinati guardano spesso con disagio.
L’appello alla prudenza è poco efficace. I controlli di Polizia locale, Carabinieri e Stradale, con i limiti di organico attuali, non potranno mai bastare, ma localizzati nei tracciati più a rischio rappresentano ad oggi il miglior strumento per la prevenzione.