Arco, la filo «Arcobaleno» raccoglie fondi per l'Aido

di Elena Piva

«Accontentiamoci di dire che il teatro, come la vita, è un sogno, senza preoccuparci troppo della menzogna» scrisse Jean Louis Barrault.

Lo sa bene la compagnia teatrale filodrammatica «Arcobaleno» di Arco, che dal 1997 sale sul palco per chiunque abbia voglia di trascorrere una serata da spettatore.

Il teatro amatoriale, a differenza del prosastico, continua ad attrarre un pubblico partecipe ed entusiasta. Nei giorni scorsi, all’oratorio di Arco, l’«Arcobaleno» ha portato in scena la commedia milanese «La pazienza del signor Prevosto» di Luigi Galli, tradotta in dialetto da Sandro Parisi.

Una sceneggiatura capace di dare voce alla vita paesana, tanto frenetica e chiacchierata da impedire persino a un giovane parroco di preparare l’omelia domenicale. Un successo anticipato dal sold out, con 196 biglietti venduti. Il ricavato all’associazione arcense «Noi oratorio», che ha festeggiato in questi giorni il sesto anno di operato nel sociale.

La somma servirà per sostituire le poltrone della sala teatrale. Ospite della serata il presidente Remo Caneppele del «Gruppo Aido. Vallagarina», che opera anche nell’Alto Garda, per sensibilizzare sul tema della donazione degli organi. «L’aiuto reciproco tra le associazioni - ha detto Sara Bassetti, presidente di Filodrammatica Arcobaleno - è un valore fondamentale, come parlare di tematiche delicate. Le porte del teatro sono aperte a tutti».

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