Troppo piombo alle Marocche di Dro
Oltre 5,4 milioni di cartucce e 166 mila kg di piombo su un’area di alcuni ettari nel cuore delle Marocche di Dro. Questi i dati emersi giovedì sera in consiglio comunale a Dro durante la presentazione di un’interrogazione del consigliere Alvaro Tavernini (M5S) che chiedeva l’avvio della bonifica dell’area ex-tiro al piattello in località Brozza nelle Marocche.
«L’attività sportiva si è svolta sino a fine 2010 e per 26 anni consecutivi - ha spiegato Tavernini - secondo la relazione dell’ingegner Roberto Tettamanti, incaricato di un primo progetto e preventivo di bonifica nel 2016, sarebbero stati lasciate sul suolo ben 200 mila cartucce annue (più i piattelli usati come bersaglio) pari ad un totale stimato in 5,4 milioni di cartucce e di 166.400 chilogrammi di piombo (circa 4800 chilogrammi di pallini e 21.000 chilogrammi di piattelli per ogni anno)».
Se una prima parziale bonifica è stata effettuata nel luglio del 2015 (in 11 ore rispetto ai 50 giorni richiesti dal preventivo dal costo di circa 108 mila euro) tanti gli interrogativi su modalità, tempi e costi della bonifica, e sulla presenza di materiali inquinanti (piombo) nell’area naturalistica.
«Il preventivo di spesa non pare tener conto della conformazione dell’area (poco accessibile) e del settore limitato di caduta di piattelli e pallini - ha risposto in aula la vicesindaco Michela Calzà - la pulizia dell’area è stata eseguita correttamente dall’associazione sportiva “Tiro a Volo Dro” e ha interessato materiale non inquinante. Secondo i dati di Appa piattelli, pallini e borre comportano una cessione poco significativa di materiale residuo, e sono configurabili come rifiuti solidi urbani. Non è stata svolta una vera bonifica, in quanto al suolo non vi sarebbero materiali inquinati, mentre nell’area secondo il Piano Territoriale di Comunità (piano stralcio della mobilità) dovrebbe ora insidiarsi un bike-park».
Risposta che non ha soddisfatto i proponenti l’interrogazione che si sono riservati di approfondire la tematica e di sollevare la questione in altre sedi.
Via libera definitiva, intanto, alla «Variante urbanistica n. 14» che recepisce le norme d’attuazione del regolamento urbanistico-edilizio, aumenta la superficie dei manufatti previsti in aree pubbliche a verde attrezzato (sino a 100 mq) e la volumetria utile a fini agrituristici nelle aree agricole (sino al 50%), ed al regolamento contabile (accettati due emendamenti). Condivisa una mozione che impegna i servizi provinciali a spostare e ricollocare lo storico capitello in località Lago, punto molto pericoloso della «Gardesana».