Crisi senza fine, torna il bonus alimentare
Torna il «bonus alimentare» per sostenere chi è più in difficoltà di soppravvivenza a causa delle restrizioni dovute all'emergenza sanitaria da pandemia Covid-19, che hanno causato problematiche lavorative e sociali rilevanti per tante persone anche sul territorio dell'Alto Garda e Ledro. Nell'aprile 2020 erano state presentate 2.295 domande di «bonus alimentare» (meno le assegnazioni effettive per via di molti doppioni) da residenti nell'Alto Garda e Ledro e ora la Comunità di Valle, grazie a un fondo nazionale, ripropone la stessa possibilità a chi si trova in situazione di emergenza.
Dal 26 gennaio al 10 febbraio è possibile presentare domanda sul sito internet della Comunità di valle oppure informandosi ai numeri di telefono che la medesima Comunità ha attivato (0464 571729, 0464 571755, 335 7565408). «La modalità per presentare la richiesta - fa sapere Costanza Fedrigotti, responsabile dei Servizi sociali - è stata semplificata al massimo. Vorrei sottolineare anche il significativo lavoro congiunto tra tutte le Comunità di valle e il Consorzio dei Comuni Trentini che ha portato alla creazione di criteri univoci per tutti i territori della provincia. Le quote economiche pro famiglia inoltre sono state aumentate».
Sono previsti 150 euro per le persone singole, 250 per due persone, 350 per tre e 500 per 4 o più persone e che coprono un periodo di 4 settimane. La delibera della giunta provinciale n. 2104 del 14 dicembre scorso, che ripartisce i contributi nazionali, consente di impiegare per il territorio dell'Alto Garda e Ledro 273 mila euro «per l'adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare».
Le richieste di bonus alimentare devono essere presentate attraverso il portale/link dedicato che sarà disponibile sul sito della Comunità attraverso pc, tablet o cellulare, da martedì 26 febbraio a mercoledì 10 febbraio. Chi non riuscisse a utilizzare pc, tablet o cellulare potrà chiamare i numeri attivati dalla Comunità (vedasi sopra) per farsi aiutare.
Questa volta è direttamente la Comunità di valle a gestire l'erogazione dell'aiuto e non la Provincia e potrà fare richiesta chi è in possesso di determinati requisiti che sono riassumibili così: i disoccupati, chi è senza entrate e che abbia meno di 1.500 euro sul conto corrente e chi beneficia di prestazioni sociali, finalizzate a contrastare situazioni di disagio economico. Vige l'autocertificazione ma ci saranno controlli a campione.