Funivia da Riva a Ledro, la Provincia spinge il progetto
L'apertura dell'assessore Mattia Gottardi
LEDRO - Parole che suscitano reazioni diverse. Ottimismo da parte di chi vede in questo ipotetico nuovo collegamento un mezzo di sviluppo anche economico per l'intero territorio; preoccupazione (per usare un eufemismo) in chi invece sostiene che sarebbe un'opera tanto inutile quanto, soprattutto, dannosa per tutto l'ambiente.
L'ipotesi di collegare direttamente Riva del Garda (e quindi la Busa) con la Val di Ledro attraverso un sistema funiviario sembra riprendere quota in queste ore per effetto delle parole dell'assessore provinciale agli enti locali Mattia Gottardi che ha aperto esplicitamente a questa prospettiva: «Costi e benefici vanno effettivamente approfonditi - afferma l'assessore Gottardi - Ma siamo ancora in una fase largamente preliminare. I 23 minuti di percorrenza appaiono comunque competitivi rispetto ai 27' dell'attuale servizio pubblico di trasporto. L'opera merita un ragionamento allargato e adeguato».
L'esponente della giunta Fugatti queste parole le ha dette in rispondendo all'interrogazione presentata in consiglio provinciale dall'esponente verde Lucia Coppola, preoccupata appunto dall'eventuale realizzazione di un'opera del genere. Coppola aveva espresso forti perplessità sul progetto di funivia Riva del Garda-valle di Ledro attraverso le splendide cime di Pichea e Rocchetta, ipotesi che in un primo momento era stata inclusa tra le 32 opere che la Provincia ha sottoposto allo Stato per accedere ai miliardi contenuti nel « Recovery Fund».
Coppola aveva chiesto se «c'è un preventivo di spesa, se si aprirà un confronto con la popolazione, se si sono considerati il forte impatto ambientale e i tempi di percorrenza piuttosto alti (23' contro i 15 dell'automobile)».
Secondo il progetto di massima presentato ancora nel 2014, seguendo il percorso dei tralicci dell'alta tensione già presenti sul «Bochét dei Concoli» e sulla Rocchetta, il collegamento a fune coprirebbe il tragitto «via aria» di 7,5 chilometri tra il Bastione rivano e Molina in 23 minuti, permettendo ad un migliaio di persone, tra lavoratori pendolari, studenti, residenti, di spostarsi ogni giorno senza dover metter mano all'auto, riducendo il traffico veicolare e la relativa emissione di inquinanti.
Il progetto prevedrebbe una funivia con cabina da 35 posti, che salendo da Riva (in un via Ardaro scenderebbe a Biacesa e - dopo due fermate intermedie, Campi e Bocca Giumella - arriverebbe nella zona di Besta in meno di mezz'ora percorrendo a metà montagna un tracciato parallelo alla strada statale. Un impianto in funzione 11 mesi l'anno con un costo stimato attorno ai 40 milioni di euro ammortizzabili - secondo i calcoli effettuati dalla «Doppelmayr» di Lana (BZ), cui era stata chiesta la consulenza - in 9 anni, che oltre ad offrire un servizio alternativo al movimento su ruota alla popolazione residente potrebbe rappresentare un motivo di richiamo e di fruizione «green» a favore dell'intero ambito turistico altogardesano.