Ledro, sanità al collasso: due soli medici per tutta la valle «nonostante le promesse di Segnana»
I consiglieri comunali preoccupati, dopo la pandemia, con l’arrivo dei turisti situazione al limuite, e manca pure la guardia medica
LEDRO. «La sanità ledrense è al collasso: mancano due medici di base, la guardia medica, il medico per i turisti, ed un piano strategico per la tutela della salute e la prevenzione». A lanciare l'allarme, preoccupati per la situazione sanitaria, sono i consiglieri dei gruppi di minoranza Vivi Ledro, Ledro Sostenibile, Comunità Ledrense, che anticipando la seduta di civico consesso di martedì sera intendono puntare i riflettori sulla realtà di valle.
«Attualmente abbiamo due medici che lavorano in condizione di forte stress, dovuta ad un numero di pazienti decisamente superiore a quanto previsto e ben oltre le oggettive possibilità di adeguato servizio - scrivono in una nota - da troppo tempo non abbiamo la guardia medica e i timori di qualche mese fa hanno trovato conferma: la situazione non si è risolta e non potrà che peggiorare se non ci si attiva con lungimiranza e determinazione.
L'assessore provinciale alla salute, Stefania Segnana, arrivata a Ledro a febbraio, aveva assicurato "un'attenzione elevata ai presidi medici dei territori di montagna, anche durante questa straordinaria pandemia, che sta rendendo tutto molto più complesso". Eppure, nonostante le promesse, la situazione è sempre più drammatica, anche sul versante dei medici di base».Quindi l'accento sulla mozione presentata dalla maggioranza «un testo che avremmo preferito fosse condiviso con noi, considerato che si tratta di un argomento importante per la comunità. Ecco perché al preventivato incontro con Fugatti e i vertici dell'APSS vorremmo ci fossero anche le minoranze consiliari, poiché rappresentanti il 44% dei ledrensi, ovvero quasi la metà: chiederemo che il sistema sanitario locale preveda quattro medici di base, che si sperimentino nuove forme di assistenza sanitaria territoriale (che non si fermano ad una promessa postazione di guardia medica e all'infermiere di famiglia!). Chiederemo un'assunzione di responsabilità dalla Provincia e dal Comune, per un maggiore sforzo e un lavoro coordinato, e al sindaco Girardi e all'assessora Molinari un impegno concreto sul fronte sociale: l'età media della popolazione ledrense richiede necessità assistenziali sempre crescenti, non siamo prossimi all'ospedale, bisogna dunque investire sulla prevenzione e sull'educazione sanitaria e sul mantenimento delle capacità residue della popolazione. Vanno infine progettati e rapidamente messi in campo nuovi strumenti per prevenire, assistere, garantire servizi a tutti i cittadini, in particolar modo alle fasce più deboli».
«Tamponare le emergenze senza una pianificazione strategica volta ad attirare e incentivare l'arrivo di nuovi medici, ci condurrà al collasso - conclude preoccupato Alessandro Fedrigotti, a nome dei colleghi dell'opposizione - coltivare l'idea che tre medici in valle fossero sufficienti, pensare ad una presenza esigua di un infermiere di famiglia, è stato un grosso errore di valutazione e un atteggiamento ingenuo. Esigiamo per Ledro un progetto sulla sanità che metta in pratica per davvero l'art. 32 della Costituzione "la salute è un fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività"».