Ledro, la SS240 verso la riapertura a senso unico alternato: l’obiettivo è di aprire nella seconda settimana di maggio
Ultimata la riprofilatura del fronte roccioso a monte della sede stradale e rimosso il materiale di risulta dalla demolizione depositato sulla carreggiata - per un volume complessivo nell'ordine di quasi 2.000 metri cubi - è terminata anche la costruzione del contrafforte in cemento armato in prossimità dell’originaria nicchia da cui ha avuto origine il crollo
LEDRO Frana tra Mezzolago e Molina di Ledro
LEDRO. Proseguono con continuità i lavori per ripristinare l'agibilità della SS 240 di Loppio e val di Ledro in località Mezzolago, interrotta a seguito della frana di circa 300-400 metri cubi che nella serata dell’11 febbraio si è riversata sulla carreggiata ostruendola completamente. Gli operatori continueranno a lavorare anche nei prossimi giorni festivi, salvo condizioni meteo avverse. L’obiettivo è di riaprire il collegamento diretto tra Molina di Ledro e Pieve di Ledro per la seconda settimana di maggio, in una prima fase con circolazione a senso unico alternato.
Ultimata la riprofilatura del fronte roccioso a monte della sede stradale e rimosso il materiale di risulta dalla demolizione depositato sulla carreggiata - per un volume complessivo nell'ordine di quasi 2.000 metri cubi - è terminata anche la costruzione del contrafforte in cemento armato in prossimità dell’originaria nicchia da cui ha avuto origine il crollo.
Superato il periodo di maltempo che all'inizio di questa settimana aveva imposto un rallentamento nelle lavorazioni, sono attualmente in attività i rocciatori specializzati, organizzati in più squadre, per completare la chiodatura degli strati corticali del versante roccioso che sovrasta la strada. Analoghi interventi sono in esecuzione anche su una porzione della parete di roccia a valle della SS 240.
Dopo la riapertura nei primi giorni della seconda settimana di maggio, che inizialmente sarà a senso unico alternato, rimarranno da completare le ulteriori lavorazioni per il ripristino della barriera di sicurezza lungo il ciglio di valle, la pavimentazione in conglomerato bituminoso danneggiate a seguito dell’evento franoso ed il percorso ciclopedonale nel tratto interessato dai lavori di riprofilatura della parete di roccia.