Val di Ledro / Il nodo

Mezzolago, sabato la strada dovrebbe riaprire a senso unico alternato

Annuncio del Comune: salvo maltempo, riapertura da questo week-end per il tratto di statale 240 compreso tra Molina e Mezzolago, chiuso dopo la frana di tre mesi fa. Nel frattempo proseguono a ritmo serrato i lavori di messa in sicurezza, allarme per i ciclisti che ignorano i divieti e attraversano il cantiere

I LAVORI Una vasta area da mettere in sicurezza dopo il crollo
OSTACOLI Frana sul cantiere: due macigni cadono sulla Ss240 

IMMAGINI Dopo il nuovo crollo proseguono i lavori sulla statale

di Elena Piva

LEDRO. Ecco la notizia tanto attesa dagli abitanti di Ledro (e non solo). Meteo permettendo il tratto di statale 240 compreso tra Molina e Mezzolago, precluso al passaggio veicolare e pedonale dal grave smottamento roccioso dell'11 febbraio, tornerà percorribile da questo fine settimana, mediante senso unico alternato.

Ad ufficializzare le voci circolate negli ultimi giorni è stato il sindaco Renato Girardi tramite un comunicato stampa a nome dell'intera giunta comunale: «Sentiti gli organismi provinciali, dopo un confronto con il direttore lavori e le ditte incaricate del complesso cantiere, annunciamo che si può sperare nella riapertura parziale della strada da questo weekend. Si procede a ritmo serrato per le chiodature e la posa di reti paramassi al di sopra della strada».

Questa apparente serenità è però frutto di un fine settimana tesissimo, tra rabbia e sconforto, vissuto tanto dalla minoranza consiliare quanto dall'amministrazione stessa che, in questo frangente, sono della medesima opinione.

«Ero nei pressi della statale di Mezzolago quando, all'improvviso, ho scorto un gruppo di ciclisti italiani proseguire in direzione Molina e spostare, di peso, le recinzioni delimitanti l'area del cantiere per proseguire senza passare da Pur - ha raccontato Cesare Rosa, consigliere di minoranza (e a nome della stessa) - nonostante le mie spiegazioni, non ho ottenuto ascolto. Anzi, mi è stato riposto: "Siamo passati prima nella direzione opposta, non faremo mica il giro proprio ora, al ritorno". Prontamente ho allertato la polizia locale e il sindaco Girardi, adirato. Sono rimasto lì ad aspettare il loro arrivo, improvvisandomi vigile urbano per impedire alle persone di transitare nel cantiere. Un'inciviltà pazzesca, una mancanza totale di buon senso e di attenzione verso il pericolo. Giunta sul posto, persino la vigilessa ha avuto difficoltà nel far rispettare il divieto. Benché l'auto della municipale fosse posizionata come ulteriore delimitazione, un ciclista ha pensato bene di oltrepassare le barriere e fare un video al lago. Ricevuti i richiami, ha aggiunto: "Un minuto che finisco le riprese".

Ovviamente la colpa non è del Comune, che si è subito attivato e ha avvertito anche i vigili del fuoco per garantire il rispetto delle norme ed evitare disgrazie. La situazione è pesante, speriamo davvero si riesca a tornare a una pseudo normalità nel minor tempo possibile: sono trascorsi tre mesi e le preoccupazioni non fanno che aumentare».

Come anticipato da l'Adige, i lavori di ripristino della "240" hanno fatto emergere l'instabilità anche della roccia sottostante il punto franato: le imprese stanno infatti rinforzando la parete posando chiodature profonde sei metri. Entro venerdì è previsto il posizionamento di una barriera paramassi larga tre metri, prefabbricata in laboratorio. Non resta che implorare il sole di vegliare su Ledro.

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