Montagna / Il caso

Sconcerto in Val di Ledro, a spasso con i bambini sopra la rete paramassi

Gli operatori del soccorso alpino locale si trovano a ribadire la pericolosità di simili imprudenze richiamando il recente video in cui un'altra famiglia di turisti ha attraversato la ferrata fassana Bepi Zac senza le adeguate attrezzature. Il caso ledrense però è, se vogliamo, ancora più grave

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di Elena Piva

LEDRO. È diventato virale lo scatto fotografico ritraente una famiglia di turisti (composta da due adulti e due bambini) a passeggio lungo il belvedere di Mezzolago, il cui accesso è vietato dall'11 febbraio scorso - data in cui la via panoramica è stata distrutta da un'ingente scarica rocciosa, artefice della chiusura del tratto della strada statale 240 ad essa sottostante, all'altezza della presa della condotta idroelettrica.

La foto, inviataci da un lettore de l'Adige e resa pubblica mediante il nostro sito web, ha scatenato la rabbia degli abitanti e degli amministratori di Ledro. Sconcerto anche da parte degli operatori del soccorso alpino locale che, di nuovo, si trovano a ribadire la pericolosità di simili imprudenze richiamando il recente video in cui un'altra famiglia di turisti ha attraversato la ferrata fassana Bepi Zac senza le adeguate attrezzature. Il caso ledrense però è, se vogliamo, ancora più grave: sin dal giorno della frana, i due accessi bidirezionali alla passeggiata (da Mezzolago verso Molina e da Molina verso Mezzolago) sono stati interdetti grazie al posizionamento delle recinzioni da cantiere.

Si tratta infatti di transenne mobili, alte più di due metri e avvolte dalla necessaria rete color arancio, indicanti l'inequivocabile divieto di passaggio nell'area da loro delimitata. Poste a garanzia della sicurezza di tutte e di tutti, sono state forzate e oltrepassate dalla famigliola che, ai presenti, ha riferito di avere confuso le reti paramassi per un sentiero.

Ci si domanda come si possa pensare di portare dei bambini in un luogo posto a strapiombo sul lago, privo delle protezioni, sopra una statale trafficata dai tir ogni giorno (soprattutto il venerdì), della quale è percorribile a senso unico alternato una sola delle due corsie.

«Le transenne garantiscono la sicurezza di tutti e tutelano la vita umana - ha detto Renato Girardi, sindaco di Ledro - serve buon senso di fronte al rischio. Comportamenti sconsiderati vanno evitati perché pericolosi. Chiedo massima attenzione e, qualora vi fossero nuovi casi, di segnalare alle forze dell'ordine».

I lavori di ripristino della naturale viabilità stanno comunque procedendo. Come riportato nei giorni scorsi, è stato ultimato il getto del cordolo e il guardrail della statale lungo il lato della carreggiata che si affaccia sul lago e, settimana scorsa, è stata avviata la pulizia della parete rocciosa sovrastante il belvedere.

Per farlo, è stata temporaneamente modificata la corsia lungo la quale, a senso alternato, i veicoli possono viaggiare. Terminata la ripulitura, verranno posizionate delle reti atte ad imbrigliare il versante roccioso che si erge sopra la passeggiata e verrà ripristinata la percorribilità lungo la corsia precedentemente utilizzata (quella che spalleggia la montagna).

Non c'è ancora una data ma, nelle prossime settimane, verrà posizionata la struttura prefabbricata in acciaio corten che permetterà di riqualificare gli 80 metri di passeggiata venuti a mancare.

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