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Seconda guerra mondiale: la piastrina del soldato ritrovata nei boschi ledrensi dopo 79 anni

Dopo laboriose ricerche, sono stati ritrovati i parenti di Giulio Calvi e nei prossimi giorni una delegazione dell'associazione si recherà a Brandizzo per riconsegnare ufficialmente a una nipote la piastrina di riconoscimento alla presenza delle autorità municipali e del gruppo degli alpini del luogo che ha contribuito all'indagine.

LEDRO. Ritrovata dopo 79 anni nei boschi ledrensi la piastrina di Giulio Calvi, nato nel 1912 a Brandizzo (Torino) e artigliere durante la seconda guerra mondiale. Il reperto è stato scoperto nell'autunno 2023 da Claudio Moltini che fa parte del gruppo di ricerca Aviation archaeology Trentino Alto Adige, fondato da Paolo Parolari.

Dopo laboriose ricerche, sono stati ritrovati i parenti di Calvi e nei prossimi giorni una delegazione dell'associazione si recherà a Brandizzo per riconsegnare ufficialmente a una nipote la piastrina di riconoscimento alla presenza delle autorità municipali e del gruppo degli alpini del luogo che ha contribuito all'indagine.

Durante una delle tante escursioni per le montagne altogardesane è toccato a Claudio Moltini, di Biacesa di Ledro, recuperare col metal detector, sotto la superficie del terreno, la piccola medaglietta che riporta i dati personali di Calvi, «figlio di Oreste e Glauco Elvira».

Successivamente, la piastrina è stata consegnata a Paolo Parolari, fondatore del gruppo di ricerca www.aviationarchaeologytaa.it, il quale, in collaborazione con l' esperto del gruppo, Luca Santoni, si è attivato per rintracciare i familiari diretti del soldato. «Il nostro obiettivo primario - ha spiegato Paolo Parolari - è preservare la memoria storica di questi soldati, operando con rispetto ed etica nel restituire, quando possibile, gli oggetti ritrovati ai loro discendenti. Rintracciare i familiari dopo tanti anni non è semplice e richiede spesso molto tempo e la collaborazione di enti pubblici e privati».

Dopo aver contattato l'amministrazione comunale di Brandizzo, Paolo ha coinvolto il gruppo alpini locale, che, grazie alla sua radicata presenza sul territorio, aveva maggiori possibilità di rintracciare i familiari diretti. Dalla ricerca storica presso l'Archivio di Stato di Torino è emerso che il soldato non era un alpino ma apparteneva al V Reggimento artiglieria d'armata.

Richiamato alle armi il 17 giugno 1940, Calvi fu assegnato al 73° Gruppo Obice 210/22 e inviato il 15 gennaio 1941 in zona di guerra. Partecipò alla tragica campagna fascista contro l'Unione sovietica (1941-1943). Dopo l'armistizio, l'8 settembre 1943, molti soldati, tra cui Calvi, sbandarono, alcuni passarono sotto la Repubblica di Salò, altri coi partigiani, altri tornarono a casa. Calvi riuscì a rientrare vivo al suo paese. Il gruppo di ricerca Aviation archaeology ha già effettuato altre scoperte importanti, restituendo gli oggetti ritrovati ai discendenti delle famiglie, come nel caso del ritrovamento, nell'autunno del 2023, del bracciale del soldato statunitense Fred C. Street della 10ª Divisione da montagna, sulle pendici del monte Baldo e restituito ai familiari. Ora, con gli alpini di Nago e con altri gruppi alpini, «stiamo cercando i familiari di un altro soldato per poter restituire la sua piastrina di riconoscimento, nella speranza che la ricerca vada a buon fine».

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