Ledro, la sala del Consiglio intitolato a Natale Dal Bosco: “Un esempio per tutti”
Il riconoscimento della comunità al medico ed esponente politico spentosi all'età di 71 anni il 31 dicembre 2023, a causa di un'improvvisa malattia rara. Il figlio: “Associare il suo nome a uno spazio di condivisione tocca il cuore della nostra famiglia”
SCOMPARSA Ledro in lutto per la morte di Natale Dal Bosco
LEDRO. Lunedì 16 dicembre il consiglio comunale di Ledro, nella commozione generale, ha intitolato la sala consiliare a Natale Dal Bosco, medico in pensione ed ex presidente del civico consesso spentosi all'età di 71 anni il 31 dicembre 2023, a causa di un'improvvisa malattia rara. «Natale non è stato solo un medico di famiglia - ha detto Fabio Rosa, succedutogli alla presidenza consiliare - è stato un pilastro per la comunità. Il suo contributo è andato ben oltre le mura dello studio medico, dove si è dedicato alla cura delle persone con dedizione e umanità. Natale ha saputo unire una solida preparazione clinica a un approccio sensibile e caloroso, con indiscutibili capacità di ascolto e senso di empatia. Ci auguriamo che la sua positività e il suo impegno siano d'esempio per le generazioni di oggi e di domani».
Classe 1952, Natale Dal Bosco divenne medico all'inizio degli anni Ottanta, svolgendo tale professione fino al 2012. A lungo nel direttivo dello «Sci Club Ledrense», che visse sia da sportivo sia da medico di gara, fu per trent'anni anche volontario del Corpo dei vigili del fuoco di Pieve e presidente di «Ledro Solidale», associazione che supporta i familiari di persone non autosufficienti.
«Il percorso politico che abbiamo condiviso è diventato amicizia - ha aggiunto il sindaco Renato Girardi - sempre disponibile e gentile, incline a raffreddare gli animi durante le discussioni, Natale è stato la dimostrazione che vita politica, lavoro, vita privata e tempo libero possono mescolarsi con sincerità e spirito solidale. L'altruismo e la cura dell'altro erano la sua vocazione. Ci rincuorava sempre, anche di fronte a un piccolo malanno. Persino negli ultimi giorni di vita, nonostante la sofferenza, ha impartito istruzioni e suggerimenti per la sua comunità».
«Parlare di una grande persona come lui non è facile - ha commentato Dario Trentini, assessore all'economia - la sua intelligenza e disponibilità, sommate a una spiccata capacità di confronto, lo rendevano unico. La sua abnegazione e i suoi insegnamenti dovrebbero essere un punto di riferimento per i medici di oggi. Intitolare a Natale questa sala è un dovere: se ci guarda, da lassù, ne sarà orgoglioso».
«Natale veglierà su chi siederà in questo luogo e ne esorterà le azioni volte al bene comune» ha scritto l'assessore al turismo Luca Zendri che, influenzato, ha fatto pervenire in consiglio le sue parole. Concetti ripresi dai consiglieri di maggioranza Luca Collotta ed Ezio Tarolli, i quali di Dal Bosco hanno richiamato l'instancabilità nel volontariato, l'integrità, il sorriso disarmante. «Intitolare a Natale la sala consiliare - ha spiegato Alessandro Fedrigotti, a nome della minoranza - significa mostrare ciò che ancora lui potrà essere. Lo ricordiamo massimo interprete del "donare il tempo", la cosa più preziosa che esista. L'ha fatto in ogni ambito, rendendo bella la sua vita e migliore possibile quella altrui. La testimonianza che ci ha lasciato è straordinaria, perché donare agli altri il proprio tempo rendere solida la comunità».
«Associare il suo nome a uno spazio di condivisione tocca il cuore della nostra famiglia - ha concluso Matteo Dal Bosco, uno dei figli - un anno fa eravamo in ospedale a Rovereto. Una sera, mentre lo aiutavo a cenare, entrarono in stanza il sindaco Renato Girardi e il vicesindaco Claudio Oliari: papà scoppiò in lacrime. Lo abbracciarono, rincuorarono, calmarono. In quelle lacrime vi era il più sincero riconoscimento e la piena consapevolezza della sua umana condizione, per la prima volta mostrata dall'altra parte della scrivania. Eppure, anche lì, si mise a disquisire di questioni comunali. Il suo insegnamento è questo: perseguire il bene comune, camminando insieme, fa superare ogni ostacolo che la vita ti pone».