Drena, il castello della Natività valorizza i presepi reatino e gardenese
Molti i visitatori per l'iniziativa che prpone anche un allestimento sacro dedicato a San Francesco d'Assisi con delle statuette alte un'ottantina di centimetri. In questo mese di dicembre il maniero è diventato custodia delle migliori tradizioni natalizie ospitando al suo interno presepi artigianali, musica, danze e cibo tradizionale
DRENA - Il castello della Natività di Drena sta riscuotendo un buon successo con quasi cinquecento visitatori nella prima metà di dicembre. «Siamo molto contenti perché tutti hanno lasciato commenti e considerazioni positive rispetto all'allestimento e ai presepi. I presepi esposti - racconta Cinzia Zandonai, direttrice artistica del Castello della Natività - sono molto belli, particolari, e dettagliati costringendo il visitatore a fermarsi per osservare, a cercare personaggi e scene profonde e uniche. Abbiamo voluto valorizzare quest'arte manuale di fare i presepi che, nello specifico, è l'arte reatina così diversa dall'arte presepiale a cui siamo abituati noi».
Accanto ai presepi reatini sono esposti anche presepi di Ortisei e il presepe dedicato a San Francesco d'Assisi «con delle statuette alte un'ottantina di centimetri. San Francesco non ha voluto mettere Giuseppe e Maria nel suo presepe perché cercava un'esperienza intima con la nascita di Gesù, un'esperienza che si incentra sull'adorazione del bambino». In questo mese di dicembre il castello di Drena è diventato custodia delle migliori tradizioni natalizie ospitando al suo interno presepi artigianali, musica, danze e cibo tradizionale.
Tra gli spettacoli offerti al pubblico la Danza dei Presepi della compagnia Lighthouse in programma tutti weekend dalle 14 alle 17: «La narrazione della Natività attraverso la danza ha avuto un gran successo perché la compagnia Lighthouse propone una coreografia che sa comunicare emozioni e smuovere pensieri diventando uno straordinario strumento per interpretare poeticamente il significato della Natività». Tra le occasioni imperdibili delle settimane passate e future anche l'associazione culturale scultori di Bedollo che negli scorsi sabati ha presentato antichi mestieri: «Gli antichi mestieri piacciono sempre molto ed è suggestivo vedere artigiani intrecciare ceste e lavorare la ceramica. Soprattutto oggi che siamo abituati alla fretta è bello riscoprire la lentezza di questi antichi mestieri».
Al fianco degli antichi mestieri è possibile per i visitatori gustare bevande calde e dolci tipici all'Antica Taverna del Castello appositamente allestita per accogliere le persone durante l'avvento.
«Questi presepi sono proprio un'opera d'arte e mi sento di invitare le persone a vederli. Nel caso di San Francesco - conclude Zandonai - invito anche a cogliere la bellezza del messaggio di pace che è insito nel presepe: san Francesco, allestendo il primo presepe vivente, ha voluto non solo sottolineare il valore dell'adorazione ma anche riconfermare il senso di pace e unione tra la gente che penso sia il messaggio di cui abbiamo bisogno oggi».