Ladini: meno in Fassa che fuori dalla valle
Quanti sono i ladini in Trentino? E com'è cambiata la loro consistenza in dieci anni, dal rilevamento della Provincia sulla presenza delle minoranze ladina, mòchena e cimbra del 2001 a quello del 2011 (alla data del 9 ottobre), che ha accompagnato il 15° censimento della popolazione?
VAL DI FASSA - Quanti sono i ladini in Trentino? E com'è cambiata la loro consistenza in dieci anni, dal rilevamento della Provincia sulla presenza delle minoranze ladina, mòchena e cimbra del 2001 a quello del 2011 (alla data del 9 ottobre), che ha accompagnato il 15° censimento della popolazione?
Dai dati definitivi presentati nei giorni scorsi dal Servizio statistica della Provincia di Trento risulta che 18.550 persone, vale a dire il 3,5% della popolazione totale, hanno dichiarato di appartenere alla popolazione di lingua ladina. È una dato rilevante, se si considera che alla stessa data i sette comuni della val di Fassa contavano 9.909 residenti. E dunque? Dunque, la differenza la fanno coloro che pur risiedendo fuori valle, si dichiarano pur sempre ladini.
Così, in totale, su 18.550 persone che in provincia si dichiarano ladini, meno della metà (8.092) è residente nell'area ladina che va da Moena a Canazei; gli altri, la maggioranza (10.458 persone, il 56,38%) risiedono altrove.
Dove? I dati rilevano che sono 168 i comuni in cui almeno una persona residente si è dichiarata di lingua ladina. Ma, come si può intuire, la differenza la fa la valle di Non, quella parte di valle, trascinata dalle rivendicazioni di Caterina Dominici, che con orgoglio si dichiara ladina. E non a caso è Romallo, il paese della «rossa» pasionaria ex Patt, a guidare la classifica dei comuni noneso-ladini. È a Romallo, infatti, che quasi la metà dei residenti ha dichiarato di appartenere alla popolazione di lingua ladina: 300 residenti su 604, il 49,7%.
Romallo, nella graduatoria della «ladinità», precede Brez (35% autodichiaratosi ladino), Malosco (32,4%), Vervò (31,2%), Smarano (30,6%) e Coredo (30,6%). A Cles, il comune capoluogo, la percentuale crolla al 13,8%: solo 931 dei 6.769 residenti dichiara la propria appartenenza ladina. Il Comune noneso meno «ladino» è Rumo con l'11,2%. A livello provinciale, invece, i comuni meno ladini sono Borgo e Brentonico (0,1%).
Quanto alla presenza in valle di Fassa, cioè nell'area di insediamento storico della popolazione ladina, il paese in assoluto più ladino è Vigo di Fassa con 1.059 ladini su una popolazione di 1.207 residenti (87,7%), seguito da Soraga (629 su 736, l'85,5%), Pozza di Fassa (1.765 su 2.138, l'82,6%), Campitello di Fassa (608 su 737, l'82,5%), Canazei (1.524 su 1.907, il 79,9%), Moena (2.126 su 2.690, il 79%). Il comune del Comun General de Fascia meno ladino è Mazzin: 381 ladini su 494 residenti (77,1%).
Nel raffronto con il 2001, la rilevazione statisca evidenzia che i ladini hanno mantenuto o aumentato la loro consistenza numerica in valori assoluti, sia in valle di Fassa che nel resto della provincia, ma per effetto della contemporanea crescita della popolazione totale hanno registrato un'incidenza sulla popolazione residente in alcuni casi inferiore a quella raggiunta dieci anni prima. A Mazzin si è passati, dal 2001 al 2011, da 86,6 a 77,1 ladini ogni 100 residenti, a Pozza di Fassa da 88,8 a 82,6. Il Servizio Statistica provinciale rileva che, al contrario, Moena, considerato il paese meno ladino della valle, ha registrato l'aumento più consistente dell'incidenza percentuale sulla popolazione, che è passata da 75,6 ladini ogni 100 residenti nel 2001 a 79 ladini nel 2011.
Per Comunità di valle, i ladini risultano essere l'81,7% della popolazione residente nel Comun General de Fascia, il 21,4% in val di Non, il 6,2% nella Comunità della Paganella, seguite dalla valle di Sole (2,9%) e dalla val di Fiemme (1,2%).