Bioenergia, iniziata la produzione di pellet
L'ad Ventura: «Filiera del legno completa»
Bioenergia Fiemme spa perfeziona la filiera corta del legno di cui si è fatta promotrice fin dal 1998: dall'11 febbraio, nel nuovo impianto costruito all'interno del capannone finora destinato al deposito del cippato e annesso alla centrale di teleriscaldamento di Cavalese, la segatura di abete proveniente dalle segherie fiemmesi viene infatti trasformata in cilindretti di pellet destinato alle stufe casalinghe, ma anche a due impianti industriali di gassificazione nuovi di zecca.
Diecimila tonnellate circa di segatura, prodotta annualmente da 7-8 segherie che da anni riforniscono di biomassa la società, non piglieranno più la strada del Veneto e delle valli Giudicarie, dove finora venivano trasformate, ma resteranno in Valle di Fiemme. Con diversi effetti positivi.
Intanto, Bioenergia ha investito quasi 2 milioni di euro per realizzare il nuovo e complesso impianto da cui fuoriesce pellet di qualità da vendere sfuso, confezionato in sacchi da 15 kg o in «big bag» da 600 kg: «La produzione prevista - spiega l'amministratore delegato della società, Andrea Ventura - è di circa 6-8mila tonnellate l'anno. Considerando che si tratta di un investimento industriale che non beneficia di agevolazioni, prevediamo un rientro del capitale in sei-sette anni».
Per seguire la nuova produzione, la società ha poi assunto quattro nuovi addetti, di cui tre a tempo indeterminato, generando dunque nuovo lavoro e, si spera, anche nuovo indotto: «La nostra società - spiega ancora Ventura - è nata anche per riuscire a recuperare gli scarti di lavorazione delle aziende fiemmesi. Con questo impianto chiudiamo il cerchio, evitando tra l'altro costosi trasporti verso altre regioni. Il fatto che il fabbisogno locale di pellet non potesse essere soddisfatto qui, ma ci si affidasse a lavorazioni esterne, era sbagliato e ora vi poniamo rimedio».
Il ciclo è completo, insomma, se si pensa che ora Bioenergia recupera tutto lo scarto di lavorazione delle segherie di Fiemme: sia la biomassa che alimenta la centrale di telericaldamento, sia la segatura.
Ma ancora di più lo è, se si considera che da questo progetto ne sono nati altri due in collaborazione con Eurostandard spa di Tesero e con Eneco srl di Predazzo: l'azienda guidata da Marisa Zeni (leader nella produzione di raccordi in polietilene per la realizzazione di reti di trasporto di gas combustibili, acqua e fluidi in pressione) e la società nata per fornire il teleriscaldamento a Predazzo hanno infatti installato due gassificatori a pellet gemelli, in grado di produrre calore ed energia, affrontando due investimenti notevoli. «Dal bosco all'industria, Bioenergia si conferma un'azienda attenta al territorio - conclude Ventura - e a costruire una filiera corta, nel rispetto dell'ambiente».