Fiemme: pochi nati in valle, età media in aumento
Fotografare il presente per disegnare il futuro sociale della valle.
Da questa premessa è partita l’analisi demografica della Val di Fiemme per preparare le prossime politiche per la famiglia.
È questo il fulcro del programma di lavoro 2016 predisposto dal Distretto Famiglia di Fiemme e presentato pochi giorni fa, che parte proprio da un’analisi dei dati relativi alla popolazione della valle.
E sono dati controversi, perché se da una parte seguono il trend provinciale, dall’altro destano qualche preoccupazione.
Ad esempio sul numero medio di figli per donna, che decresce gradatamente, in questi ultimi 5 anni, in Italia, nel Nord -Est e nella provincia di Trento.
In controtendenza rispetto ai dati precedenti, la regione Trentino Alto Adige, che grazie al trend positivo della provincia di Bolzano (1,7 figli per donna) si posiziona sopra la media nazionale e del Nord-Est (1,64 figli per donna).
Confrontando i valori del tasso di natalità della Val di Fiemme con quelli della provincia di Trento, si nota che in entrambi i territori l’andamento è altalenante ma, negli ultimi 5 anni, tende a decrescere.
«Fa riflettere - dice Michele Malfer, vicepresidente della Comunità territoriale - il fatto che la Val di Fiemme, nel periodo che va dal 1988 al 2000, presenta un tasso di natalità più elevato rispetto alla provincia, per poi decrescere mantenendo valori sempre al di sotto di quelli provinciali negli ultimi anni».
Entrando nel dettaglio delle singole comunità, è Varena il Comune che nel 2014 ha registrato il tasso di natalità più elevato (13,99‰), mentre quello più basso si è avuto nel Comune di Valfloriana (3,88‰).
Numeri, dicono alla Comunità territoriale, che sottolineano un territorio in cambiamento: aumentano i residenti, ma anche l’età media della popolazione, mentre diminuisce il numero medio di figli per donna.
«I dati sono uno strumento importantissimo su cui costruire politiche che rispondano realmente ai bisogni del territorio - aggiunge Malfer - Stiamo cercando di creare, una banca dati aggiornata con i numeri relativi alla popolazione residente (gli uffici anagrafe ci hanno fornito i dati sulle nascite), agli stranieri, al mercato del lavoro, agli utenti dei servizi sociali.
Su questi dati costruiremo delle politiche integrate volte al benessere della comunità».
Tra gli altri numeri diffusi quelli che riguardano l’aumento della popolazione e l’età media dei residenti
In provincia di Trento la popolazione dal 1973 al 2014 è aumentata del 23,9%. Anche in Val di Fiemme c’è stato un incremento dei residenti (da 17.502 a 20.044 unità), ma in percentuale notevolmente inferiore (+14,4%) rispetto a quello provinciale.
«Un aumento che comunque rassicura, almeno in parte, rispetto ai timori di un abbandono delle periferie a vantaggio dei centri urbani» dice Malfer.
Entrando nel dettaglio, si nota che l’età media in Fiemme si è sensibilmente alzata negli anni, passando dai 38 anni del 1986 ai 43 anni del 2014, in linea con i dati provinciali.
Fa riflettere il tasso naturale della popolazione, ovvero la differenza fra nati e morti rapportati alla popolazione residente (‰): mentre per la provincia di Trento al 1° gennaio 2015 era pari a +0,2, in Val di Fiemme il valore è negativo, -1,3. All’interno del territorio si possono osservare delle differenze notevoli: a Carano e Panchià si registra un tasso naturale della popolazione positivo (+3,7), mentre a Capriana il dato è decisamente negativo (-16,8).
In generale, il trend della Val di Fiemme è molto altalenante rispetto a quello provinciale.