Comun General nello Statuto Tutela dei ladini: fuori i bellunesi
Approvato dalla Camera il decreto legislativo la modifica dello Statuto di Autonomia che riporta specifici riferimenti alla tutela della minoranza linguistica ladina delle Dolomiti. Oltre ai nuovi diritti di rappresentanza riconosciuti per i ladini nell'ambito della Provincia autonoma di Bolzano, per la Valle di Fassa in particolare è stato approvato l'emendamento che prevede l'introduzione a livello Statutario di un riferimento al Comun General de Fascia, ovvero ad un ente che costituisce espressione diretta di una comunità minoritaria.
L'emendamento è di Michele Nicoletti (Pd) firmato dagli onorevoli Alfreider, Lorenzo Dellai e Mauro Ottobre e riguarda i ladini trentini mentre il resto riguarda i ladini dell'Alto Adige. L'assessore regionale alle minoranze Linguistiche, il ladino Giuseppe Detomas , esprime tutta la sua soddisfazione per l'approvazione.
«Questo risultato - sottolinea Detomas- è il frutto di un'intensa collaborazione avvenuta in questi anni fra l'assessorato regionale alle Minoranze Linguistiche e la delegazione parlamentare regionale che ha seguito le fasi relative all'iter; dall'elaborazione del testo, alla discussione nelle commissioni competenti fino alla relativa presentazione in aula».
Per Detomas si tratta di un passaggio storico, il riconoscimento di un principio che implica una grande occasione di emancipazione per una realtà minoritaria, in quanto ad essa viene riconosciuta una speciale forma esponenziale e rappresentativa della comunità. L'iter è certamente ancora lungo trattandosi di una legge costituzionale, infatti, sono necessari due ulteriori passaggi ma l'importante è che fin dal principio e dalla prima approvazione del pacchetto di riforme, il Comun General de Fascia sia stato espressamente contemplato.
Soddisfatto anche l'onorevole Riccardo Fraccaro del Movimento 5 Stelle. «In sede di votazione mi sono astenuto, ma sono soddisfatto che sia stata accolta la nostra proposta, che rende possibile svolgere sessioni straordinarie riguardanti i diritti della minoranza linguistica ladina, del gruppo linguistico dei mocheni e del gruppo linguistico dei cimbri. Possibilità che è stata estesa sia al consiglio regionale che ai consigli provinciali di Trento e di Bolzano». Fraccaro ha poi sollevato la questione della scuola elementare di Soraga, chiusa da un anno perché aveva meno di quaranta iscritti.
Ma sul caso della «tutela della minoranza ladina» non accenna a placarsi la polemica riguardante l'esclusione dei ladini della provincia dolomitica di Belluno. Insomma ci sarebbero ladini di serie A e ladini di serie B: Belluno è rimasta fuori dal «pacchetto tutele».