«Più autobus con la tassa di soggiorno»
«Evitare un ragionamento metodologico sul potenziale latente nella tassa di soggiorno è puramente ideologico e a lungo andare nocivo per il futuro del turismo in valle».
Lo dice Massimo Girardi, presidente di Transdolomites, che interviene nel dibattito in corso sull’aumento della tassa.
«Come dimostrato nei territori frutto della comparazione eseguita dal consigliere Giuseppe Detomas - scrive Girardi -, la tassa di soggiorno sempre più si dimostra uno strumento per contribuire a rafforzare le disponibilità finanziarie sui territori mettendole nelle condizioni di gestire in parziale autonomia alcune delle scelte pertinenti l’offerta turistica. Evitare di inoltrarsi in questo ragionamento significa mettere progressivamente fuori mercato anche la valle di Fassa».
Questa tassa quindi non deve essere un modo di fare cassa ma una risorsa che deve essere reinvestita sul territorio a fronte di una selezione di obiettivi, «pochi ma determinanti, per incidere sul miglioramento qualitativo del turismo».
«Il pilastro che noi riteniamo sia sempre più determinante - prosegue il presiidente - è quello dei trasporti.
La positiva esperienza legata al potenziamento di pullman di linea tra Cavalese e Canazei con il raddoppio di frequenza e il migliorato servizio in direzione dei passi dolomitici confermano che è in atto una corsa verso il trasporto pubblico. È un segnale molto positivo ma non basta. I territori devono metterci del proprio senza tentennamenti e con le idee chiare sul da farsi».
Se dalle proiezioni derivanti dalle varie simulazioni di un ipotetico incremento della tassa di soggiorno la valle di Fassa potrebbe far conto su una disponibilità di 4.500.000 euro, cosa si potrebbe fare in tema di trasporti? Il ragionamento che propone Transdolomites è quello di compartecipare con Trentino Trasporti e SAD al potenziamento delle corse delle rispettive società: «Per Trentino Trasporti bisogna puntare nelle ore di punta stagionali al cadenzamento ai 15 minuti tra Cavalese e Canazei e ai 30 minuti verso i passi; far sì che le valli possano ereditare anche nel resto del periodo dell’anno un servizio di trasporto pubblico potenziato con cadenzamento ai 30 minuti; raddoppiare le corse di SAD tra Bolzano e Pera di Fassa da 5 a 10 giornaliere. Se è probabile che ciò possa avvenire comunque dal 2018 per decisione di SAD, la collaborazione finanziaria della Valle di Fassa potrebbe dare una certezza alla cosa; potenziare i collegamenti tra Ora-Cavalese e San Giovanni di Fassa sulla statale 48 con corse senza cambio a Cavalese; promuovere il progetto di trasporto bici anche sui mezzi di linea come avviene in altre parti del Trentino (senza maggiorazione di biglietto) o in alcune località del Sudtirolo; attivare azioni di partenariato con Trenitalia (Frecce) e con gli Eurocity delle ferrovie di Trenord, Austria e Germania per associare il viaggio in treno con il raggiungimento delle località turistiche per mezzo della fermata ferroviaria più vicina e successivamente con i "transfer" verso le valli».
In parallelo, per Girardi il ragionamento deve spingersi anche più in là nella dimensione territoriale: «Assurda, questa offerta frammentata di card di mobilità; assurda, costosa e non corrispondente alla necessità di mobilità di turisti e residenti, ai quali poco importa dei confini amministrativi, mentre ben più interessa potersi muovere con servizi efficienti e documenti di viaggio che permettano un’accessibilità totale e semplice dei territori». E allora serve «investire nell’istituzione di un efficiente servizio di trasporto bagagli dall’abitazione all’hotel o appartamento per ferie e coinvolgere anche gli affittacamere in questa operazione assieme agli impiantisti, commercianti, impianti sportivi».