Fiemme, la Comunità di Valle scende in campo contro la droga
«Ci tengo, in apertura di questa assemblea, a ricordare la mia vicinanza della comunità della Valle di Fiemme ai propri fiemmesi, alle amministrazioni e alle forze dell’ordine che hanno affrontato un cataclisma importante, forse il più devastante per la nostra valle».
Sono quasi mormorate le parole del presidente della comunità Giovanni Zanon, all’inizio del primo consiglio della Comunità Territoriale della valle di Fiemme dopo l’uragano di ottobre, i cui effetti ad oggi non sono ancora stati del tutto stimati. Ecco perché, anche tra le varie ed eventuali dell’incontro, tenutosi lunedì pomeriggio al palazzo della comunità territoriale della valle di Fiemme, si è parlato dell’accordo tra Rete di Riserve Destra Avisio e politiche per la tutela e gestione del territorio.
«Un tema che va esaminato e ricalibrato con cura, soprattutto a seguito di quanto accaduto ai nostri boschi nei tre giorni di fine ottobre. Vanno riconsiderate le politiche di gestione del territorio naturale, rimappato il territorio, studiate in modo condiviso le azioni utili al recupero dai danni inflitti dal maltempo», è il pensiero condiviso dell’assemblea e verbalizzato dal presidente Zanon, al rinnovo di soli 4 mesi della convenzione in essere.
Sempre di interventi si è parlato nel tema principale della seduta: sono stati deliberati 136.000 euro come aumento di bilancio per interventi di tipo sociale e occupazionale. Molti dei soldi ricavati dall’aumento di sovvenzioni da parte della Provincia e del Bim andranno a rafforzare gli interventi sociali già previsti e a integrare i fondi disponibili per il personale già in organico. Quasi 15.000 euro dei fondi provinciali, andranno alla creazione di progetti speciali sulle dipendenze, come illustrato dal vicepresidente Michele Malfer, proprio nel giorno in cui è stata messa a segno l’importante operazione di contrasto al traffico di droga che aveva la propria centrale al Bar Anny di Castello di Fiemme (nella foto): «I dati provinciali che descrivono la dipendenza da sostanze stupefacenti, ci parlano di uno stato di allerta importante, non solo in base alle statistiche sempre più preoccupanti, ma anche per quanto riguarda la poca informazione di queste tematiche da parte della comunità. Ecco perché vanno riprogettate delle alleanze che ci consentano di promuovere azioni e buone prassi nell’ottica della prevenzione. Non che il problema sia nuovo o non sia stato fino ad oggi affrontato seriamente, ma dobbiamo tornare comunità educante che in rete lavora a partire dalle forze dell’ordine, Scuole, Apss, amministrazioni, professionisti nel campo. Oggi almeno un quindicenne su quattro fa uso di droga. E il consumo non è solo sporadico, ma ripetuto nel tempo. Molte di queste sostanze sono di nuova generazione, e non siamo in grado, spesso, noi operatori, neppure di conoscere o di comprendere l’ampio fenomeno in cui i nostri ragazzi sono iscritti. Ecco perché nella giornata del 20 dicembre, all’interno dell’annuale incontro con i ragazzi del nostro Istituto di Istruzione “La rosa bianca - Die Weisse Rose” di Cavalese e Predazzo con il Maggiore dei Carabinieri Enzo Molinari e il Maresciallo Luciano Osler responsabile del Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti di Laives, abbiamo previsto, alle 17.30 all’auditorium di Cavalese un momento aperto a tutti gli adulti, amministratori e cittadini interessati, dal titolo “Droga 2,0: conoscere il fenomeno per difendere i nostri figli”».