Sanità / La polemica

"L'ospedale di Cavalese? La Provincia sblocchi subito i fondi per la ristrutturazione"

L'intervento del consigliere provinciale Filippo Degasperi (Onda civica) e dei rappresentanti di Rinascita e del Movimento autonomista popolare, in una conferenza stampa tenuta in val di Fiemme

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TRENTO. Nuova inizaitiva per l'avvio dle progetto di ristrutturazione dell'ospedale di Cavalese, sulla scia delle polemiche politiche dopo l'annuncio di un piano per costruire invece altrove un altro nosocomio.

"Ora i 32 milioni di euro destinati alla ristrutturazione sottratti dalla giunta fugatti e dalla sua maggioranza vengano restituiti ai cittadini di fiemme e di Fassa e a tutti i trentini, affinché l’iter per il nuovo ospedale di cavalese interrotto due anni fa possa riprendere per un ospedale pubblico a gestione pubblica", ha detto ieri, 22 ottobre, il consigliere provinciale di Onda civica Filippo Degasperi, intervenendo a una conferenza stampa organizzata insieme a Rinascita e al Map (Movimento autonomista popolare), svoltasi all’ospedale in val di Fiemme.

"L’incontro - si legge in una nota stampa dei promotori - ha avuto ad oggetto la vicenda del nuovo ospedale di Cavalese e la triste pagina politica che ha portato al taglio netto dei fondi per la sua ristrutturazione da parte della giunta Fugatti nella variazione di bilancio 2019. Durante l’incontro sono stati resi noti i nomi dei consiglieri che allora votarono a favore del taglio dei fondi per la ristrutturazione del nuovo ospedale di Cavalese.

Come ricordato dal consigliere Degasperi, fa sorridere amaramente come tra questi nomi spicchino quelli di coloro che oggi raccolgono le firme a favore della ristrutturazione, dimenticandosi di come il loro voto espresso due anni fa abbia contribuito a far arenare questo progetto.

Nonostante la gara pubblica per la ristrutturazione dell’impianto sia stata vinta da uno studio di architettura, l’opera rischia di finire in mano a una cordata di privati, dando il via ad un processo di sostanziale privatizzazione del servizio sanitario pubblico per le valli di Fiemme e di Fassa", si conclude il comunicato.

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