Biolago di Predazzo, quel pasticcio della gara d’affidamento (e adesso il Comune ricorre al Consiglio di Stato)
Il Tar ha annullato tutto, gravi errori degli uffici tecnici del municipio nella valutazione delle domande: si va all’appello davanti all’organo romano, ma così la prossima stagione rischia di slittare
PREDAZZO. L'amministrazione comunale ha deciso di fare ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che ha annullato il bando di gara, indetto la scorsa primavera, per la gestione del Biolago in località Fontanelle. Difeso dall'avvocatura di Stato, il Comune di Predazzo spera di veder accolte le sue ragioni sulla procedura di concorso che aveva affidato alla Plus Service di Bettin Giancarlo & C. S.n.c. la gestione del parco naturale urbano con edifici di servizio.
«Anche senza gli errori che sono stati commessi in fase di apertura delle buste, la sostanza non sarebbe cambiata e a vincere sarebbe stata la stessa società che ha gestito il Biolago negli scorsi mesi» sostiene la sindaca Maria Bosin.
Il bando di gara indetto dal Comune il 18 marzo prescriveva che «l'offerta presentata da più soggetti deve essere sottoscritta congiuntamente da tutti gli offerenti», e ciò a pena di esclusione dalla procedura. Uno di coloro che hanno presentato l'offerta, Vanni Andreatta, non fece firmare l'offerta ai due soci con i quali avrebbe costituito, se vincitore, la società in accomandita semplice denominata Biolago S.a.S. Ed è qui che gli uffici comunali commisero l'errore che risulterà fatale.
L'offerta presentata da Andreatta andava immediatamente esclusa, poiché non rispettava i vincoli espressi nel bando. Così non è stato e ad Andreatta è stato permesso di proseguire l'iter. In riferimento all'offerta tecnica, egli indicò l'esperienza e la qualifica dei suoi due soci, facendo schizzare in alto il punteggio (per la gestione del Biolago era richiesta anche una certa esperienza nel settore) e, uniti ai punteggi per l'organizzazione di attività scontistiche e di promozioni e all'offerta economica (16.000 euro), gli fu consegnata la prima posizione in graduatoria provvisoria.Il Comune, accortosi delle firme mancanti, riconobbe ad Andreatta la facoltà di utilizzare il soccorso istruttorio (procedura per consentire l'integrazione della documentazione già prodotta in gara, considerata incompleta) con riguardo alla omessa sottoscrizione da parte dei suoi due futuri soci.
Il signor Andreatta decise di non esercitare il soccorso istruttorio, così il Comune, invece di escluderlo dalla gara, lo ammise quale soggetto singolo rideterminando il punteggio tecnico senza l'esperienza e la qualifica degli altri due soci. Cambiamento che lo relegò in quarta posizione nella graduatoria poi vinta dalla Plus Service. Andreatta ha impugnato l'aggiudicazione della gara e il Tar ha dato torto al Comune, che ora ha fatto ricorso al Consiglio di Stato.
L'amministrazione comunale chiederà la sospensiva sulla decisione del Tar di indire una nuova gara, in seguito è attesa la pronuncia definitiva sulla questione. I tempi giudiziari, come si sa, sono lunghi, ma l'apertura del Biolago la prossima estate non sembra a rischio. «Fino alla definizione dell'iter, se necessario, cercheremo di garantirne l'apertura con affidamenti provvisori» spiega la sindaca Bosin.