Viviana uccisa mentre tentava di fuggire, il marito le ha sparato alle spalle
È stato fatale per la donna di 50 anni un colpo di pistola alla nuca. L'autopsia eseguita ieri, 30 marzo, ha chiarito la dinamica del femminicidio-suicidio di martedì a Castello di Fiemme
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TRENTO. Stava tentando di fuggire, Viviana Micheluzzi: la cinquantenne fiemmese che martedì pomeriggio è stata uccisa a colpi di pistola dal marito Mauro Moser, prima che lo stesso cinquantaseienne si togliesse la vita, è stata raggiunta alle spalle mentre cercava di salire verso la vicina ciclabile.
A ucciderla è stato il primo dei colpi esplosi contro di lei, che l'hanno raggiunta al capo.
Un particolare che è stato confermato dall'esame autoptico condotto ieri pomeriggio, 30 marzo, sulla salma della donna, oltre che su quella del marito, nei locali delle camere mortuarie dell'ospedale Santa Chiara di Trento, dove erano state trasferite sempre ieri, in mattinata, da Cavalese.
L'autopsia, condotta da un anatomopatologo dell'Università di Verona incaricato di eseguire gli accertamenti dalla procura della Repubblica di Trento, ha evidenziato come il colpo mortale abbia raggiunto la cinquantenne sopra la nuca.
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