Verso le Olimpiadi, ecco il futuro corridoio speciale per i bus rapidi da Ora a Canazei
La Provincia accelera sul Brt, il Bus rapid transit, un sistema di trasporto pubblico che servirà a collegare la valle dell'Adige con il cuore delle Dolomiti, fino alla frazione di Penia, sotto la Marmolada. Circa 80 milioni di euro per ridisegnare la mobilità e ridurre l'impatto dei motori sulle due vallate a forte pressione turistica
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FIEMME E FASSA. Prende forma il Brt, il Bus rapid transit, il nuovo sistema di mobilità pubblica messo in campo in vista delle Olimpiadi 2025.
Il Documento preliminare di progettazione (Dpp) è stato presentato in anteprima a tutti gli amministratori delle valli di Fiemme e Fassa dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti, con Mario Monaco, dirigente generale dell'Agenzia provinciale per le opere stradali e ferroviarie e Roberto Andreatta, dirigente generale del Dipartimento territorio e trasporti, ambiente, energia e cooperazione.
Un passaggio che precede l'avvio della fase di concertazione formale con i territori - ma il progetto recepisce già una serie di indicazioni arrivate dalle valli - con l'indizione di una conferenza pubblica di informazione. A quel punto Comuni, residenti e portatori di interessi avranno trenta giorni di tempo per depositare osservazioni e suggerimenti in Provincia.
Dunque, iniziano a definirsi i dettagli di questa scacchiera della mobilità, con qualche novità sui costi - circa 9 milioni di euro in più - per quanto riguarda i depositi. Sul piatto, come noto, c'è un finanziamento da 70 milioni di euro che dovrà consentire di coprire la tratta tra Ora e Penia con un sistema di trasporto pubblico sostenibile e flessibile.
L'obiettivo è modulare l'offerta in base alla stagionalità e alle fasce orarie e prevedere una frequenza delle corse ravvicinata. Sono previste di fatto tre linee diverse e ai sindaci sono state illustrate le diverse connessioni con i treni. Non mancheranno una serie di parcheggi lungo tutta l'arteria - tema caro agli amministratori - per abbinare all'uso del mezzo pubblico la possibilità di lasciare il veicolo.
La fetta più grande - 40 milioni - è destinata agli interventi infrastrutturali: si dovrà realizzare una corsia riservata su circa 18 chilometri dei 40 complessivi, con priorità semaforiche per i mezzi pubblici e nuove fermate.
Altri 20 milioni serviranno per il potenziamento della flotta (una quarantina di mezzi) e l'acquisto di materiale rotabile: bus a trazione elettrica (53%) e a metano (45%). Veniamo alla partita depositi e stazione. Come noto, i 10 milioni di euro già stanziati per l'adeguamento del nuovo deposito di Cavalese, consentiranno di costruire un vero e proprio hub intermodale: una nuova stazione, con rimessaggio per i bus e un grande parcheggio interrato da 130 posti, grazie all'intesa raggiunta fra Patrimonio del Trentino, Trentino Trasporti e Comune.
Per quanto riguarda i depositi uno troverà spazio a Sèn Jan e sarà dotato di un impianto di distribuzione per carburanti a metano, ricarica elettrica e appartamenti per gli autisti stagionali, cui va aggiunto l'importo per l'acquisto dell'area.
Una partita da 9 milioni di euro (più Iva). Si procederà poi con l'adeguamento del deposito degli autobus di Predazzo, che sarà dotato di un impianto di ricarica elettrica (1,4 milioni di euro, più Iva). Per l'adeguamento del deposito di Penia, anche in questo caso con ricarica elettrica, serviranno 1,3 milioni di euro (più Iva).
Infine, per il rifacimento del vecchio deposito di Penia con nuove coperture e tetto è previsto un esborso di 300 mila euro.
In totale, dunque, compresa l'opera di Cavalese, la somma richiesta è di 19 milioni di euro (più Iva). Le stime, rispetto ai fondi olimpici, indicano che si dovranno trovare altri 9 milioni di euro.
Nell'incontro è stata definita anche la tabella di marcia. Appena sarà depositato ufficialmente il Dpp, la palla passa ai territori, con l'indizione di una conferenza pubblica (dovrebbe tenersi tra il 20 e il 30 luglio).
L'obiettivo è arrivare a settembre 2022 con l'approvazione del Documento preliminare di programmazione. Tra novembre e febbraio 2023 si dovrebbe procedere quindi con la redazione del progetto definitivo, per arrivare ad incassare tutte le autorizzazioni previste e l'ok nella primavera del 2023. L'estate 2023 è dunque l'orizzonte per l'approvazione del progetto esecutivo. Il prossimo autunno si dovrebbe quindi procedere con la consegna dei lavori. E il tempo corre: il Brt dovrà essere concluso entro l'autunno 2025.