Nonostante il ricorso, limitato sottolinea l'azienda, alla cassa integrazione straordinaria, la Costruzioni Rossaro di Tione guarda con ottimismo al futuro e punta il dito contro l'eccessiva burocrazia e le difficoltà di accesso al credito. La società, che ha una cinquantina di dipendenti, in una nota critica infatti «la crescente burocrazia di gestione degli appalti, in particolare riferimento alle commesse pubbliche, che rallenta  pesantemente i lavori». La Rossaro cita anche «tre contratti firmati per un valore complessivo di 13 milioni di euro mai accantierati per  cause riconducibili alla stretta creditizia  negli ultimi due anni» e «più di cento milioni di appalti ad oggi compartecipati in Trentino e non ancora assegnati».
«Sono queste - si sottolinea nella  nota in risposta ad un'inchiesta del nostro giornale sulle difficoltà del settore edile - le motivazioni che hanno portato la Costruzioni Rossaro di Tione a firmare con i sindacati l'accordo che ha portato all'attivazione dell'ammortizzatore sociale. L'azienda  vanta nel suo organico 45 dipendenti tra impiegati e operai di cui ad oggi solo una minima parte coinvolti nella cassa integrazione straordinaria».
Pur in un quadro di grave sofferenza dell'intero settore delle costruzioni, l'azienda di Tione dimostra capacità di resistere: la Rossaro cita in particolare «una continuità aziendale rimarcata da una stabilità del fatturato che da  anni si attesta su un valore di circa 10 milioni di euro e da un risultato di esercizio che non ha mai presentato segno negativo da più di dieci anni. La stabilità dell'azienda, è principalmente dovuta alla decisione presa negli anni dai soci di reinvestire gli utili di bilancio per l'impresa».
E il futuro? La Rossaro è positiva: «Guardiamo con ottimismo al futuro, con  di una previsione di fatturato per l'anno in corso  in linea con gli anni precedenti e di un portafoglio lavori per il prossimo anno e mezzo tra cui spiccano i lavori per l'ospedale di Mezzolombardo, oltre ad un solido patrimonio immobiliare costruito nel tempo».