Il ghiacciaio perde 1,3 metri all'anno
La perdita di massa del più vasto ghiacciaio italiano, quello dell'Adamello, è stata stimata in circa 1,3 metri all'anno. «Il dato - ci spiega il professor Roberto Ranzi , trentino, dell'Università degli studi di Brescia, che lo ha illustrato in un seminario a Edolo - è stimato in base a dati meteorologici raccolti da diverse stazioni installate dall'Università di Brescia dal 2001 al 2008 sul ghiacciaio dell'Adamello integrate con dati raccolti dall'Enel, da Arpa Lombardia e da Metotrentino in stazioni meteo limitrofe al ghiacciaio.
I dati sono poi elaborati da un modello idrologico di bilancio dell'energia disponibile per la fusione di neve e ghiaccio e confrontati con dati glaciologici, idrometrici, satellitari. A Edolo è stata illustrata la simulazione del bilancio di massa del ghiacciaio nelle condizioni climatiche attuali e in quelle previste per il secolo corrente sulla base degli studi effettuati dall'Università. Le serie meteorologiche registrate sono state poi modificate in base alle proiezioni degli scenari di emissione di gas serra definiti dall'Ipcc ( Intergovernmental panel on climate change ) con le sigle B1 e A1B e ottenute dalle simulazioni di un modello climatico regionale per due ventenni, centrati nel 2050 e 2090.
«In base agli scenari climatici risultanti si è ottenuto un bilancio di massa previsto con una perdita di alcuni metri all'anno, non compatibile con la "sopravvivenza" del ghiacciaio dell'Adamello, nel lungo periodo», viene spiegato in sintesi. «Non è quindi inverosimile che alla fine del secolo in corso, del ghiacciaio dell'Adamello rimangano piccole placche arroccate sui versanti più elevati ed ombreggiati del massiccio dell'Adamello».
Gli scenari di riscaldamento globale dell'Ipcc - ci spiega Ranzi - per l'Adamello prevedono un aumento delle temperature compreso tra 3,5 e 5°C per fine secolo. A scala globale l'Ipcc prevede per fine secolo un aumento delle temperature compreso tra 0,3°C e 4,8°C a seconda degli scenari di emissione di gas serra ipotizzati.
Alberto Trenti , di «Meteotrentino», osserva che «nella zona frontale del Mandrone, a circa 2.650 metri di quota, che è quella di maggiore sofferenza, tra il 2003 e il 2013 il ghiacciaio si è abbassato di 40 metri (4 metri all'anno)». Un trend in linea con quello di altri ghiacciai. «Nella nostra ricerca pubblicata su Advances in "Water Resources" nel 2013 - dice Ranzi - confrontiamo le nostre stime attuali con le misure effettuate con il metodo glaciologico sul Ghiacciaio del Careser da diversi autori e l'accordo quali-quantitativo è più che soddisfacente». I dati dell'Università di Brescia mostrano come la superficie del ghiacciaio dell'Adamello si stia riducendo: da un'immagine satellitare del 20 giugno 2003 la sua estensione risultava di 17.24 km2, rispetto ai 18.13 km2 misurati dal Servizio glaciologico lombardo nel 1991 e ai 19.10 del Comitato glaciologico italiano verso metà anni Ottanta.