Avvicina una ragazzina: «Ti pago se sali in auto»
Stava camminando lungo la strada, in pieno giorno, quando un'auto di grossa cilindrata si è accostata al marciapiede e l'uomo che era al volante le ha proposto di fare un giro. La ragazzina, che ha appena 11 anni, spaventata, ha raccontato tutto alla mamma. L'episodio si è ripetuto alcuni mesi dopo e, grazie alle telecamere installate dall'amministrazione comunale, la polizia locale delle Giudicarie è riuscita ad identificare l'uomo: si tratta di un trentenne, incensurato, che deve rispondere del reato di molestie.
L'indagine è partita nel marzo dello scorso anno quando una mamma ha riferito alla polizia locale che la figlia era stata avvicinata da uno sconosciuto mentre camminava a bordo strada. L'episodio era accaduto all'uscita da scuola. Inquietante il particolare che la ragazzina ha ricordato: «Quell'uomo mi ha detto che se salivo in auto con lui mi avrebbe dato 30 euro».
Gli agenti del nucleo di pg della polizia locale hanno subito analizzato i dati registrati dalle poche telecamere che in quel periodo erano poste nella zona in cui sarebbe avvenuto il tentativo di adescamento, in un comune delle Giudicarie. Immagini purtroppo poco nitide, ma comunque preziose: dopo giorni di lavoro, è stato estrapolato un fotogramma da cui è stato possibile ricavare la targa parziale di un veicolo. Si trattava di un mezzo simile all'auto che la ragazzina aveva descritto ai genitori e che il papà aveva specificato in sede di denuncia. Tutto dunque coincideva con il racconto della giovanissima vittima, dal colore al tipo di veicolo (un Suv), dall'orario alla strada che avrebbe percorso lo sconosciuto alla guida del mezzo. Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Rosalia Affinito, sono proseguite con ulteriore determinazione. Gli agenti - alla presenza di una psicologa data la giovane età della vittima - hanno sentito la ragazzina chiedendole alcuni dettagli. Sono dunque partiti accertamenti su piani diversi, dagli appostamenti in strada all'analisi dei social network per controllare i profili riconducibili ad un sospettato.
La svolta è stata a dicembre 2015, quando la madre della studentessa ha denunciato un secondo episodio di adescamento: la figlia, al termine della scuola, era stata nuovamente avvicinata dallo stesso uomo a bordo della medesima auto. Fondamentali sono state le nuove telecamere, installate solo poche settimane prima dall'amministrazione comunale: dai fotogrammi è stato possibile risalire alla targa completa (che coincideva con i numeri parziali rilevati nel primo episodio) e identificare la persona a bordo del Suv, un uomo che corrispondeva allo sconosciuto descritto dalla vittima nelle denuncia precedente. C'è inoltre un particolare non secondario rilevato dagli agenti, coordinati dal comandante Carlo Marchiori e dal suo vice Filippo Paoli: nelle immagini registrate dalla videosorveglianza, si vede il mezzo che compie una manovra repentina ed azzardata, un'inversione di marcia improvvisa, come se il conducente avesse visto qualcuno dall'altro lato della strada. E, stando al racconto fornito dalla vittima, proprio a quell'ora ed in quel punto della via, lo sconosciuto l'aveva nuovamente avvicinata. L'uomo, un trentenne che vive nelle Giudicarie, incensurato, è stato denunciato alla procura di Trento per molestie.