Cassa rurale di Pinzolo verso l'assemblea
PINZOLO - La Cassa rurale di Pinzolo, a poco meno di tre settimane dall’assemblea del 23 aprile, ha ieri anticipato alcuni dati del bilancio 2015, fornendo le coordinate di una Rurale solida che accresce il proprio patrimonio con nuovi accantonamenti, anche a discapito dell’utile di bilancio, in perdita di 1 milione e 300 mila euro. Sempre ieri è stato liberato il campo dalle preoccupazioni generate da alcune allarmanti notizie recentemente apparse sui mezzi d’informazione in riferimento al suo «stato di salute».
«Siamo ottimisti e guardiamo al futuro con serenità» ha affermato il presidente Roberto Simoni, annunciando la sua candidatura per un ulteriore mandato alla guida della banca di credito cooperativo di cui regge le fila da 11 anni.
«C’è un indicatore - ha poi aggiunto il direttore Gianfranco Salvaterra - che si chiama Cet1 Ratio ed è utilizzato dalla Bce per valutare la solidità di una banca. Quello della nostra Cassa Rurale raggiunge il 18,91%, rispetto ad una media del sistema bancario italiano pari a 11,80% e delle casse rurali trentine del 15,50%, mentre il requisito minimo richiesto dalla Bce è di 10,70%».
La Cassa Rurale di Pinzolo è, dunque, una delle più solide del Trentino. Altro aspetto importante: la perdita d’esercizio sul bilancio 2015 pari a 1 milione e 300mila euro. «Questa decisione - hanno spiegato i vertici della Rurale - è controcorrente e impopolare, ma ponderata. In questo modo anticipiamo il rispetto della recente normativa che richiede di quantificare i rischi e accantonare in via prudenziale un’importante somma dovuta alla svalutazione dei crediti, mettendosi così al riparo da qualsiasi possibile problema futuro».
Dunque, prudenza è la parola d’ordine che ha portato a «sacrificare» un risultato economico che, per l’attività svolta dalla Rurale di Pinzolo, avrebbe avuto un utile di 2 milioni e 500mila euro. In questo mondo si è aumentato il patrimonio di garanzia, quindi la solidità della Cr, di un ulteriore 5%, passando dai 41,3 milioni del 2014 ai 43,6 milioni di fine 2015, compresi i 10 milioni e 600mila euro del fondo di svalutazione. Le sofferenze lorde, pari al 6,32% del totale dei crediti lordi, sono di 12 milioni, ma il tasso medio di recupero è dell’80% (9 milioni e 600mila euro) con possibili perdite reali di 2 milioni e 400mila euro.
«Il turismo - ha analizzato il presidente Simoni - è l’attività economica che permette al nostro territorio di crescere ancora , ma otto anni di crisi qualche crepa l’hanno creata, ad esempio nel settore immobiliare, e di questo dobbiamo tenere conto adottando la cautela come criterio per fare il bilancio. Aggiungo anche che negli ultimi quindici anni, per la Cassa Rurale di Pinzolo, le perdite vere non hanno superato i 600mila euro».
«Per quanto riguarda le aziende del comparto turistico - ha aggiunto il direttore Salvaterra - tutte sono regolari nel pagamento delle rate dei mutui, mentre registriamo pochissime situazioni problematiche in riferimento alle famiglie».
Tra le preoccupazioni emerse ieri, la crisi delle banche, che è costata molti soldi al sistema generale, la riforma del credito cooperativo con una temuta perdita di autonomia delle singole banche di credito cooperativo, ma anche la necessità di riprendere il discorso fusioni per rispondere alla necessità di dimensioni più ampie, ma nello stesso tempo alla volontà di rimanere radicati sul territorio («Ora guardiamo a sud, ma anche a nord», ha detto Simoni).
Il 23 aprile, l’assemblea dei soci dovrà eleggere il presidente, il collegio sindacale (attualmente composto da Fausto Leone Aldrighetti, Cristina Binelli e Stefano Maffei) e due consiglieri (Riccardo Maturi e Modesto Povinelli sono in scadenza).