Alla Pineta due piscine riscaldate
Valorizzare la Pineta. Era questo uno degli elementi su cui l’amministrazione, guidata da Michele Cereghini, aveva puntato in campagna elettorale. «Una promessa che - come sottolinea l’assessore, Luca Vidi - ora stiamo concretizzando impegnandoci con diverse iniziative».
Tra queste l’inserimento dell’elemento acqua all’interno dell’area grazie al quale si completerà «l’offerta» della Pineta. Attualmente qui c’è un’ampia zona verde, ci sono i parchi giochi, i campi da beach volley, i campetti da pallacanestro, il tennis, i gonfiabili, il bocciodromo e lo stadio del ghiaccio. Da sabato (domani per chi legge, ndr) verranno aperte due piscine all’aperto nella zona nord». A gestirle sarà l’As Area51 che già da alcuni anni propone questo servizio anche a Bolbeno, nei pressi della pista Coste, e a Roncone, in zona lago. «In quest’area - conferma il vice presidente dell’associazione, Adriano Cazzolli - abbiamo installato una piscina per adulti ed una dedicata ai più piccoli, entrambe riscaldate.
Inoltre, in quella per i bambini ci sono anche un gioco e gli scivoli».
Un’iniziativa «che servirà come prova - aggiunge l’assessore, Giuseppe Corradini - visto che stiamo studiando un progetto che prevede la realizzazione di un biolago, con auto depurazione, da 4 mila metri quadrati sempre in questa zona».
Un servizio in più, quindi che, sottolinea Cazzolli, «verrà offerto ad un prezzo simbolico. Gli utenti infatti potranno entrare in piscina acquistando una tessera di 5 euro che permetterà loro di usufruire delle piscine per tutto il periodo di apertura e anche di entrare nelle altre piscine che gestiamo».
A decretare il successo dell’iniziativa, con un’apertura giornaliera dalle ore 10.30 alle 18, sarà però, sottolinea Corradini «il meteo, anche se siamo sicuri che sarà apprezzato».
Un progetto per il quale l’amministrazione, prosegue Corradini, «ha impegnato circa 20 mila euro, utilizzati per l’acquisto del gioco e degli scivoli e per la predisposizione di scarichi e approvvigionamento».
Non si tratta però dell’unico intervento previsto. «Purtroppo - sottolinea Vidi - la vegetazione della Pineta, in particolare gli abeti rossi, sta soffrendo a causa della sabbia che c’è in questa zona. Abbiamo quindi contattato il botanico della Provincia, per ripensare tutta la Pineta». La volontà, gli fa eco Corradini, «è quella di individuare un percorso con il quale si possa sviluppare una serie di eventi naturali che caratterizzino le stagioni primaverili e autunnali».
Ad incidere sui tempi non saranno solo le questioni legate ai finanziamenti.
«Vorremmo partire già dalla prossima primavera, ma anche in base a quello che sono i fondi dovremo decidere se intervenire a "step" o se scegliere un intervento deciso e immediato». In entrambi i casi ci sono pro e contro: «Al di là del costo, che nel primo caso viene dilazionato, con questa prima scelta la pineta sarà interessata dai lavori per quasi 8 anni, nel secondo invece i disagi saranno concentrati in circa 3 anni, ma poi la pineta sarà nuovamente libera».