Garibaldi ferito dormì a Darzo

Oggi a Darzo viene scoperta una targa nel 150esimo del suo passaggio in zona

di Giuliano Beltrami

13 luglio 1866, 13 luglio 2016: sono trascorsi 150 anni dal passaggio di Garibaldi e delle sue truppe di volontari (c’è chi dice scalcagnate, chi eroiche) per la valle del Chiese prima di salire a Bezzecca, da dove sarebbe ridisceso masticando amaro e mormorando «Obbedisco» al Re. E che ti scoprono gli abitanti di Darzo? Che il loro paese entra a far parte della schiera (bisogna dire nutrita) di centri in cui l’eroe dei due mondi ha poggiato la sua quasi bionda chioma su un cuscino. 

La casa fortunata si trova in centro al paesino, ad un passo dalla chiesa e ad un altro dalla casa che allora ospitava il municipio. Si chiama Casa Donati ed era certamente signorile. Evento secondario? «No - risponde Gianmarco Donati, studente di liceo classico, che con passione ha ricostruito la vicenda - perché la notizia fu riportata nelle prime pagine dei giornali nazionali e stranieri». E cita nientemeno che un’illustrazione comparsa sul London News. Motivo? «Era la prima volta che il quartier generale della spedizione garibaldina veniva spostato in terra trentina. Il giorno dopo il comando della spedizione fu spostato a Storo, ma il nostro piccolo paese fu sul palcoscenico della storia italiana ed europea, sia pure per un giorno».

Va detto fra l’altro che Garibaldi arrivò in Trentino piuttosto acciaccato, perché a Monte Suello, a cinque chilometri da qui, in terra bresciana, quindi italica, gli austriaci lo avevano ferito. «Niente retorica, né polemica, né esaltazione della figura di Garibaldi - avverte Gianmarco - L’idea, per come è nata, vuol essere un semplice ricordo di quanto avvenuto, tenendo sempre presente come la memoria storica sia fondamentale per costruire e mantenere una comunità, legata dal passato e per questo proiettata verso un comune avvenire di unione e sviluppo. E’ più che mai importante, nel terzo millennio, quando i legami tra le persone sembrano farsi sempre meno intensi».

Ad imperitura memoria dell’avvenimento, come si diceva una volta, verrà collocata una lapide commemorativa. «Non senza una cornice che la contestualizzi - avverte lo studente protagonista - Nel giorno esatto della ricorrenza del 150° del passaggio di Garibaldi (mercoledì 13 luglio 2016) si svolgerà, a precedere lo svelamento della lapide, una conferenza che descriverà il passaggio del generale a Darzo, l’importanza di questo fatto e le conseguenze da esso derivate; cosa avvenne prima e cosa avvenne dopo; le ragioni per cui è importante ricordarlo. Sarà possibile interloquire con i relatori. Seguirà l’inaugurazione».

L’idea nasce nel gennaio scorso da un incontro con la scrittrice Marta Boneschi. Gianmarco ci si butta, e col sostegno del padre Davide coinvolge due realtà del paese: gli alpini (che hanno commissionato, finanziato ed installeranno l’opera sul perimetro dell’edificio interessato) e la Pro Loco, che si occuperà dell’organizzazione dell’evento. Gianmarco non è stato solo: gli hanno dato una mano, e saranno presenti alla serata, gli storici Gianni Poletti e Marta Boneschi.

Targa già piazzata, ma coperta, in attesa del 13 luglio. Manifestazione in piazza alle 20,30. Al termine rinfresco per tutti.

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