Valdaone per i bambini
Valdaone, week-end nella natura per i piccoli pazienti del Centro di Protonterapia
«L’accoglienza che ci hanno fatto a Valdaone fa la differenza per la cura: immaginate cosa vuol dire passare un paio di giorni a contatto con la natura e gli animali, lontano dall’ospedale e staccando la spina dagli orari scanditi dalla terapia». È il papà di Sofia, una piccola paziente romana del Centro di Protonterapia di Trento, a raccontare la sua gioia di genitore nel vedere la sua bambina restare ad occhi aperti davanti al lago o ai conigli, tanto da volersi trasferire per sempre in Trentino.
È un sasso gettato nello stagno che si spera possa allargarsi a macchia d’olio, quello che il Comune di Valdaone sta facendo: ospitare gratuitamente nelle strutture ricettive locali i bambini ammalati di tumore in cura presso la Protonterapia, accompagnati dai genitori e dai fratelli, per un fine settimana. «Ogni amministrazione si ritaglia una quota di risorse per sostenere associazioni o particolari situazioni - spiega Ketty Pellizzari, sindaca del comune di Valdaone -. Il nostro obiettivo è offrire un momento di sollievo e di evasione in un contesto ameno a famiglie che stanno attraversando un periodo difficile e doloroso. Noi diamo il contributo alla Lilt (Lega per la lotta ai tumori) che provvede a coprire le spese delle strutture ospitanti di Valdaone».
Ai piccoli pazienti e alle loro famiglie viene assicurata la massima discrezione, aggiunge la sindaca, «devono potersi sentire liberi di fare quello che vogliono, ma devono anche sapere che attorno c’è tutta una comunità pronta ad accoglierli ed accompagnarli». Come è già avvenuto con le prime tre famiglie ospitate, con i vigili del fuoco a fare da guida nella visita a Forte Corno piuttosto che a pescare in uno dei tre laghetti della zona.
Tutto è nato da un’idea del dottor Gianni Ambrosini, medico oncologo e consigliere comunale per le politiche sociali a Valdaone. «L’oncologia richiede un continuo aggiornamento scientifico, ma anche quando lavoravo in ospedale ho sempre cercato di curare l’accoglienza e la comunicazione - dice Ambrosini -, lo stesso facciamo ora: interveniamo con sensibilità e attenzione per modificare il tempo di vivere di un fine settimana e regalare un po’ di serenità a chi ne ha bisogno».
Il progetto «Valdaone ti sorride», partito nel mese di luglio, come detto, viene portato avanti con la Lega per la lotta contro i tumori, in collaborazione con il Centro di Protonterapia, cui spetta segnalare i bambini che possono allontanarsi da Trento, pur con l’appoggio in loco del dottor Ambrosini. «Compito della Lega è lottare dall’inizio fino a quando colpisce duramente, come nel caso dei bambini - aggiunge il dottor Mario Cristofolini, presidente della sezione provinciale Lilt -. A Trento abbiamo questo centro unico di altissimo livello, e subito ci siamo affiancati per un sostegno alle famiglie che devono spostarsi e fermarsi per i circa 50 giorni della cura. Abbiamo un appartamento che può accogliere due famiglie, ma bisogna fare di più. La proposta che ci è stata fatta dal dottor Ambrosini l’abbiamo colta al volo: è molto importante far sentire la vicinanza di tante persone».
Un sasso gettato nello stagno, si diceva, ma anche un’opportunità di traino per un istituto ad altissimo livello scientifico «di cui la comunità trentina deve essere orgogliosa». «Stiamo per trattare il nostro trentunesimo bambino - conclude il dottor Maurizio Amichetti, direttore del Centro di Protonterapia -, la stragrande maggioranza viene da lontano e il trattamento è lungo, dura 5 o 6 settimane: trascorrere un week end fuori dall’ospedale senz’altro aiuta i bambini e i genitori a distarsi e a recuperare energie preziose».