Storo, incendio doloso: bruciato capanno da caccia
Brutta sorpresa, domenica mattina verso le 6, per due cacciatori di Storo che, al posto del loro capanno, hanno trovato soltanto cenere. Era ancora buio, quando Domenico «Rino» e Sergio Zucchelli, padre e figlio, sono saliti verso l’Alpo, località a 1500 metri sopra Bondone di Storo, territorio di esercizio per la sezione venatoria.
«Come tutte le domeniche, anche domenica mattina siamo usciti presto per andare a caccia - racconta Sergio Zucchelli -. Erano circa le 6 ed era ancora buio, quando siamo arrivati: scendendo dall’auto, che parcheggiamo a circa centro metri di distanza dalla postazione, abbiamo subito sentito odore di bruciato. Al posto del capanno, tra l’altro posto in una zona erbosa, abbastanza isolata dagli alberi, c’era solo cenere. L’unica cosa che non è bruciata, è la stufa a legna che tenevamo all’interno per scaldarci». Arrivati sul posto, i Zucchelli hanno constatato che non s’era salvato nulla e, con l’aiuto di un cacciatore che ha il capanno lì vicino (nella zona dell’Alpo ce ne sono parecchi), hanno iniziato la rimozione e bonifica del legname bruciato.
«Visto il disastro - continua Sergio Zucchelli - siamo scesi a casa, abbiamo riposto le gabbie coi richiami e i fucili, avvisato il guardiacaccia dell’accaduto e cercato di recuperare quello che si poteva, ma anche dei falcetti che usavamo abbiamo trovato solo la lama. Ci hanno aiutati due vicini di capanno che ci hanno regalato anche del legname e si sono offerti di aiutarci a ricostruire tutto».
Il fatto che il capanno sia lontano dalle piante, e che sabato mattina avesse piovuto, ha evitato che il fuoco dilagasse.
L’incendio, evidentemente doloso, è stato denunciato ai carabinieri lunedì. È il primo fatto di questo genere in zona. Sergio Zucchelli esclude che ci siano screzi o scontri passati alla base dell’accaduto, così come episodi di bracconaggio, che spesso fanno salire la tensione all’interno delle sezioni dei cacciatori. Ma dice: «La nostra è una delle migliori postazioni per la caccia alla selvaggina migratoria di passo, come tordi, gardene e cesene. Penso che possa esserci l’invidia, dietro a questo incendio, ma non saprei proprio chi possa esserne il responsabile. È anche vero che, in 35 anni, non abbiamo mai subito un dispetto». Ora il capanno potrà essere ricostruito: «Abbiamo già acquistato il legname, lo rifaremo con le stesse dimensioni».