Rubate le piante di castagno messe a dimora
Si ruba di tutto al mondo. Se ne sentono ogni giorno di tutti i colori, ma questa non si era ancora sentita. Parliamo di un furto di piantine di castagno.È' accaduto a Lodrone, al confine con la provincia di Brescia. «Forse la notte scorsa - spiega il proprietario, - ma non sono certissimo, perché non vado tutti i giorni nel castagneto».
Il proprietario è Massimiliano Luzzani , di professione forestale, per passione presidente dell'Associazione castanicoltori della valle del Chiese, il quale ha deciso di mettere a dimora nel 2017 un'ottantina di piantine di castagno in un terreno di sua proprietà che guarda Lodrone dall'alto, subito dopo il terzo tornante della strada che si arrampica verso Riccomassimo. «In due ettari - racconta - ce ne starebbero di più, ma ho voluto tenere un raggio abbastanza largo». Delle ottanta piante, l'anno scorso alcune avevano avuto dei problemi, perciò le aveva sostituite. «Hanno rubato proprio quelle, tagliando le reti che le proteggevano. Hanno tentato di rubare anche un paio di piante che hanno attecchito bene, ma non sono riusciti perché le radici sono entrate profondamente nel terreno e hanno tenuto duro».
Il valore del furto, come asserisce Luzzani, «non è elevato. Anzi, si potrebbe dire che è quasi irrisorio. E' il gesto che dà fastidio: perché rubare piantine di castagno?". Inevitabile la domanda: un dispetto o un furto per portarsi nel proprio campo delle piante gratis? «Fra l'altro hanno rubato in una zona che si può definire paesaggisticamente un gioiello. Sono atti che scoraggiano». Ciò detto, il presidente dei castanicoltori chiesani ha deciso di recarsi nella caserma dei Carabinieri per sporgere denuncia. «Comunque - conclude - nel mio terreno ho una fototrappola. Oltretutto l'area è in parte videosorvegliata, quindi ci penseranno le forze dell'ordine a verificare ciò che è successo. Resta l'amarezza di fronte alla cattiveria umana, capace di fare gesti sconsiderati».