Bambini e ragazzi, dipendenza da smartphone: gli sconvolgenti risultati di un sondaggio nelle scuole
Alle elementari metà hanno il telefonino. Alle medie lo usano parecchie ore al giorno. E i genitori molto spesso non hanno idea di cosa guardino. E' il risultato di un sondaggio nelle scuole della Rendena.
Il percorso «Alleanza Scuola Famiglia Comunità» prosegue. Nei prossimi incontri metteremo al centro uno dei temi ritenuti di maggiore rilevanza da parte sia delle famiglie che della scuola: il rapporto tra bambini e ragazzi e la tecnologia o, più in generale, rischi ed opportunità legati alla tecnologia per i nostri figli alunni, che sono parte di quella che viene definita la generazione Web». Così scriveva nei giorni scorsi l’Istituto comprensivo della Rendena (presidente del Consiglio dell’istituzione Patrizia Ballardini e dirigente Cinzia Salomone) per invitare al primo dei due incontri con al centro la tecnologia.
Appuntamento rispettato con successo: poco meno di cento partecipanti in rete. Alla serata, condotta da Ignazio Punzi (coordinatore del progetto) sono intervenuti i docenti Elena Stefani e Stefano De Toni, gli animatori digitali dell’Istituto, i quali hanno presentato il rapporto a seguito di un sondaggio effettuato dentro la scuola.
Cinquecento alunni intervistati dalla terza elementare alla terza media per conoscere il rapporto con i cosiddetti dispositivi elettronici. Prima domanda: quanti possiedono uno smartphone? Sorprenderà? Ormai non sorprende più niente.
Fra gli alunni delle elementari il 50%, mentre fra i loro compagni della terza media si supera l’80%, toccando l’85%. Ma già in quinta elementare si tocca la percentuale delle seconde medie.
Si scopre che in quinta si utilizza il cellulare connesso al computer dei genitori, con un rischio palpabile: che i ragazzi siano connessi ad internet da soli. E’ un elemento poco rassicurante, viste le esperienze fornite dalla cronaca di tutti i giorni.
Inevitabile citare, da parte dei docenti, il libro intitolato «Dieci ragioni per non regalare uno smartphone alla Prima Comunione, e magari nemmeno alla Cresima».
Regalare uno smartphone, per esempio, è un incitamento a mentire. Inoltre crea dipendenza, diventa un motivo di contenzioso permanente. Alla domanda: i ragazzi hanno sempre il cellulare a disposizione? Sì per metà degli alunni di terza media e per uno su quattro di prima.
E quando dormo, ho il cellulare a portata di mano? In nessuna classe c’è il numero zero, mentre in terza media (quindi a 14 anni) il 20% dichiara di avere il cellulare a portata di mano quando dorme.
Alla domanda: Hai concordato con i genitori le regole per l’uso del dispositivo?, il 60% (che di per sé è una percentuale non altissima) risponde sì. Il guaio viene quando chiedi: quali regole? Non è dato sapere. In realtà i bambini sono molto autonomi, forse troppo autonomi, tanto da far dire ad una maestra: «Sono di grande spigliatezza, conoscono le App, girano in Youtube meglio di noi. I bambini hanno più difficoltà ad andare in Cooperativa a comperare le uova che a prendersi uno smartphone».
E qui nasce una domanda: quanto i genitori sono consapevoli dei pericoli nascosti dentro la rete? Prossimo incontro l’11 gennaio.