Un grande biodigestore di letame in Rendena? Il Comune: «Calma, serve una variante del Prg»
Fa discutere il progetto della «Rendena Organic» di Elio Valentini, ma il vicesindaco di Porte mette i puntini sulle i: «In municipio non è pervenuta ancora alcuna richiesta»
PORTE DI RENDENA. L’Adige di oggi ha pubblicato la notizia del progetto di un grande biodigestore che gli allevatori della valle vogliono costruire. Un progetto che ha dietro alcuni produttori locali, con una fitta ragnatela di società – capofila Rendena Organic – con sede anche in Lombardia e persino in Svizzera. Ma il Comune getta acqua sul fuoco.
È di questi giorni la notizia della costruzione di un biodigestore sul territorio di Porte di Rendena. Dedicato al trattamento del letame, il progetto è portato avanti dall’azienda di Elio Valentini e della società Srl Rendena Organic di Pinzolo.
Sulla vicenda, il Comune di Porte di Rendena, attraverso il vicesindaco e assessore all’urbanistica Federico Dallavalle, precisa: «Sappiamo di un interesse privato alla realizzazione di questo impianto, ma in Comune non è ancora pervenuto alcun progetto né è stata depositata alcuna richiesta formale. È invece arrivata una mail con una breve relazione illustrativa. La stessa mail riferisce dell’ottenimento di un parere positivo da parte della Commissione provinciale per l’urbanistica e il paesaggio (Cup), provvedimento di cui è stata formulata richiesta formale di copia al relativo servizio provinciale e non ancora pervenuto.
Da parte sua, il Comune si è però attivato per acquisire informazioni in merito: vogliamo conoscere le caratteristiche di un tale progetto e la sua “fattibilità”. Elemento fondamentale, poi, è che nell’attuale piano regolatore non sono previste aree destinate a questo tipo di insediamenti, dunque prima di qualunque lavoro in tal senso, sarebbe necessaria una deroga urbanistica.
Il Comune approfondirà la tematica, ma è quanto meno prematuro dare per certa la realizzazione di un biodigestore. Di tutti i passaggi che interesseranno questo tema, daremo costante e puntuale informazione alla popolazione, con la quale sicuramente non mancheremo di confrontarci prima di assumere una posizione in merito per quanto di competenza».
Il tema è caldo: già cinque anni fa il progetto di un biodigestore da costruire a Carisolo aveva infiammato la protesta, ed alla fine i promotori avevano rinunciato.