Carnevale di Bagolino: si fa, ma senza alcool e a orario "limitato", solo lunedì e martedì e tutto finito alle ore 18
La tenacia dei bagossi ha convinto anche la Prefettura di Brescia, via libera ma con molte limitazioni: domenica prossima tutto dovrà tacere, e sarà vietato vendere e somministrare bevande alcooliche
BAGOLINO. Allora si fa! Che i bagossi per il loro "santissimo" Carnevale siano disposti a lottare, magari fino alla morte no, ma fino a viverlo nonostante le difficoltà... è scontato. E ce l'hanno fatta anche stavolta. D'altronde 500 anni sulle spalle non sono un giochetto, ma quasi una responsabilità storica. Quando in Trentino ci si preparava ad ospitare il Concilio, qui si divertivano con "Mascher", "Balarì" e i sunadòr con i violini.
Tanto avrebbe potuto il Covid, fra distanziamenti, mascherine, greenpass e responsabilità delle "autorità". Non a caso il sindaco Gianzeno Marca aveva cercato (scusate il gioco di parole) di smarcarsi: «Non si può fare». Ma la pressione del popolo dev'essere stata forte. E poi, come ci aveva detto Marca, sarebbe stato triste passare per il sindaco che vietava il Carnevale.
Alla fine ha pesato di più la bagossità della pandemia e i suoi effetti collaterali. Posto che si sta aprendo qualche spiraglio alla normalità, sindaco e collaboratori si sono fatti ricevere dal prefetto di Brescia per confrontarsi sulla situazione. Il risultato è stato positivo: il Carnevale di Bagolino (che non ha il numero di edizioni, proprio perché affonda le radici nel terreno dei secoli) si ripeterà anche nel 2022. Certo, con qualche avvertenza: sarà (se ci è concesso) un Carnevale un po' francescano. Però la tenacia paga, a differenza dei Carnevali che contano le edizioni, che vengono spostati alla primavera, fuori tempo massimo.
«Il Carnevale - scandiscono a Bagolino - si fa quando è Carnevale, altrimenti si sposta all'anno dopo».
Nelle nuove direttive uscite dall'incontro fra amministrazione comunale e prefettura c'è lo svolgimento del Carnevale 2022. Anzitutto proibito far festa domenica prossima, che è l'ultima domenica prima del Martedì Grasso e che è il giorno di maggior afflusso di festaioli provenienti dalla pianura e dalle valli trentine. Tutti a casa tranquilli.
Secondo passaggio: i "Balarì" e i "Sunadùr" sfileranno sì lunedì e martedì, ma dalle 8 alle 18. Sparisce il capo e sparisce la coda. Ci scusiamo per l'irriverenza, ma è per dire che la messa delle sei del mattino di lunedì non si farà.
È un sacrificio, perché è la benedizione per i "Balarì" in partenza per i due giorni di fatica fra vie, vicoli, piazze, piazzette e slarghi. Ma il sacrificio più grosso (c'è da giurarlo) è un altro: non si farà nemmeno l'ultima Ariosa, il ballo in piazza del martedì a tarda sera, quando con le tenebre sarà calato il buio verso il Mercoledì delle ceneri.
In mezzo cambierà anche il percorso dei balli fra le case: ricordiamo che i "Balarì" pagano i "Sunadùr" perché suonino davanti alle case delle loro famiglie o degli amici più cari, secondo un rito antico.Tutto a posto, dunque, anche se si è risolto all'ultimo minuto.
C'era preoccupazione fra ballerini e suonatori, perché si temeva che, visto il traccheggiamento, non fossero stati molti a prendersi le ferie. Invece non è andata così. «Dei 120 ballerini - ci raccontano a Bagolino - ne avremo più di 90, il che significa la vittoria: molti si sono preparati con la fiducia che si sarebbe fatto».
Carnevale un po' francescano, dicevamo. Per tre giorni sarà vietato vendere e somministrare alcool. La cosa non è stata digerita facilmente dai gestori di bar e osterie, che a Bagolino mantengono l'antica vivacità. La discussione con l'amministrazione è in corso.
Non sappiamo se qualcuno ha suggerito di cambiare le percentuali del "misto", la bevanda più bevuta, diminuendo la quantità di vino a favore di quella della spuma, o se entrerà in vigore il divieto assoluto.